Un episodio di ordinaria amministrazione si è trasformato in un momento di grande paura per una famiglia di Montalto Uffugo, dove una cittadina ha denunciato sui social la mancanza di un piano di emergenza durante i lavori di rifacimento del manto stradale in Piazza Errico Bianco.

In un lungo post su Facebook, la madre di un bambino di 7 anni, ha raccontato con toni accorati quanto accaduto in una tranquilla domenica di ottobre. “Ho ricevuto una telefonata che nessun genitore vorrebbe mai ricevere: mio figlio era svenuto in chiesa. Ci siamo precipitati, ma l’accesso era bloccato per i lavori in corso. Per raggiungerlo avremmo dovuto fare un percorso alternativo di 3 o 4 chilometri”, ha scritto.

La donna ha raccontato di aver percorso a piedi, tra paura e agitazione, “i 200 metri più lunghi della mia vita”, finché non ha potuto raggiungere il bambino, che fortunatamente si era ripreso grazie all’intervento delle catechiste e di un medico presente in chiesa. Tuttavia, anche per portarlo in ospedale, è stato necessario attendere che qualcuno percorresse il “comodo percorso alternativo” per recuperare l’auto.

“Quello che provo adesso è rabbia e vergogna – scrive Rosy – perché non avevo mai pensato a quanto disagio possa creare un semplice tratto di strada chiuso. In certi momenti anche un secondo può essere vitale.”

La cittadina ha poi sollevato una domanda che ha trovato eco tra molti commentatori del post: “In caso di emergenza, è previsto un piano per i mezzi di soccorso? Se fosse servita un’ambulanza, avrebbe dovuto fare lo stesso percorso alternativo prima di arrivare da mio figlio?”

Il messaggio, che si conclude con un’amara riflessione sulla gestione pubblica dei lavori (“Per qualche metro quadro di asfalto rifatto si è creato un disagio enorme. Serviva più buon senso”), ha raccolto decine di commenti di solidarietà e testimonianze simili da parte di altri cittadini della zona.

L’episodio riapre il tema della pianificazione della viabilità durante i cantieri urbani, soprattutto nei pressi di luoghi pubblici molto frequentati come chiese, scuole e piazze. In casi come questo, la chiusura totale di un’area senza un piano di emergenza può rappresentare un rischio serio in caso di necessità mediche o di interventi dei soccorsi.

Al momento, non risultano dichiarazioni ufficiali da parte del Comune di Montalto Uffugo o delle imprese coinvolte nei lavori, ma la segnalazione della cittadina ha riacceso il dibattito su sicurezza, programmazione e responsabilità amministrativa.

“Il momento delle autocelebrazioni dovrebbe essere finito da un po’ – ha concluso Rosy – e visto che siamo in tema, sarebbe stato necessario mettere del sale in zucca prima.”