L’uomo, già noto alle forze dell’ordine e detenuto nel carcere di Trapani, aveva provocato ai due fratellini fratture e lividi per tutto il corpo. Per uno dei due si era resa necessario il ricovero in Rianimazione all’ospedale Annunziata di Cosenza
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Giovanni Fiore, l’uomo che nel gennaio scorso picchiò selvaggiamente i due figli della compagna, con cui conviveva a Paola, è stato condannato a 7 anni e 4 mesi di carcere, 20mila euro di multa e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il soggetto, già noto alle forze dell’ordine, provocò ai bimbi contusioni e fratture su tutto il corpo, oltre che violenze psicologiche, come dettagliatamente documentato nel corso del processo.
Le decisioni del Gip
La sentenza è stata emessa ieri pomeriggio, al culmine del processo con rito abbreviato, dal Gip Maria Grazia Elia. La giudice ha invece prosciolto la nonna materna dei bimbi, che pure era finita sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti, ma la verità processuale ha evidenziato la totale estraneità alle accuse. Per tale ragione, la dottoressa Elia ha anche revocato il decreto di allontanamento dai due nipoti.
La loro mamma, invece, è stata rinviata a giudizio, e dovrà rispondere di omessa protezione. Per la donna le porte delle aule del tribunale di Paola si riapriranno il prossimo 10 dicembre, quando avrà inizio il processo che sarà celebrato con rito ordinario. La giudice Elia ha preso la sua decisione anche basandosi sulla relazione fornita in precedenza dal Tribunale dei Minori di Catanzaro, il quale aveva evidenziato una condotta anomala della donna. Sentita dagli inquirenti nelle ore successive ai drammatici fatti, si era limitata a parlare di occasionali incidenti domestici, sminuendo sia la portata delle violenze, sia la frequenza con cui avvenivano.
Segni tangibili di violenze
L’indagine era partita dalla segnalazione dei medici dell’ospedale di Paola che, per primi, hanno avuto in cura uno dei due bambini. Successivamente, i fratellini sono stati sottoposti alle cure dell’ospedale Annunziata di Cosenza e il loro caso è stato preso in carico dal Tribunale dei Minori. I giudici catanzaresi, dopo gli accertamenti, li hanno affidati in via esclusiva al padre e alla nonna paterna.