Approda in aula l’inchiesta del pm Giuseppe Cozzolino, prossimo ai saluti, sul traffico di stupefacenti nella città dei bruzi durante il periodo del Covid-19
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Il tribunale di Cosenza
È partito il 25 settembre scorso il processo Lockdown, una delle inchieste contro lo spaccio di droga a Cosenza e dintorni coordinate dal pubblico ministero Giuseppe Cozzolino, prossimo al trasferimento alla procura di Catanzaro. Le indagini sul presunto traffico di stupefacenti avevano preso in esame il periodo della pandemia da Covid-19. Uno dei tanti filoni investigativi contro i vari pusher dell’area urbana cosentina. Altri imputati hanno scelto, invece, il rito abbreviato.
Processo Lockdown, i dettagli dell’inchiesta
L’inchiesta “Lockdown” ha fatto emergere un traffico di droga capillare, con la disponibilità di ingenti quantità di cocaina, eroina, marijuana e hashish. Gli indagati avrebbero gestito una fitta rete di spaccio non solo a Cosenza, ma anche in altre città della provincia, coinvolgendo alcuni cittadini stranieri stabilmente operanti nella zona.
Le attività investigative avrebbero documentato oltre 400 episodi di cessione di sostanze stupefacenti e ascoltato circa 300 consumatori, i cui racconti avrebbero rafforzato il quadro accusatorio. Tra i casi emblematici, spicca quello di una donna finita agli arresti domiciliari, che si sarebbe occupata di procurare droga per il figlio, impossibilitato a muoversi a causa di una misura restrittiva derivante da un’altra vicenda giudiziaria.
Ami, intimidazioni e violenza
Secondo le forze dell’ordine, l’indagine avrebbe rivelato che alcuni indagati, confidando nella disponibilità di armi da fuoco, avrebbero posto in atto intimidazioni nei confronti dei clienti per costringerli a pagare le somme dovute per la droga ricevuta.
Inoltre, sarebbero emersi due tentativi di omicidio, consumati in luoghi pubblici e riconducibili a dissidi personali. Gli episodi avrebbero coinvolto soggetti armati di coltelli e altre armi improvvisate, confermando il clima di violenza che gravava attorno a queste attività illecite. Le udienze del processo ordinario sono state già calendarizzate.
- Giuseppa Algieri
- Khalil Nader
- Daniele Perri
- Abderrahman El Ouafi
- Nabil Salym
- Pietro Alessio
- Samir Costache
- Maurizio Altavilla
- Christian Francesco Ruffolo
- Mohamed Ben Hassen
- Francesco Gagliardi
- Carlo Gagliardi
- Cosimo Manzo
- Giovanni Benvenuto
- Lorenzo Nicoletti
- Vittorio Imbrogno
- Giuseppe Muto
- Aristide Constant Bandjing Bossomo
- Rosario Giuseppe Garofalo
- Francesco Paco Critelli
- Enzo Bertocco
- William Zupo
- Fausto Guzzo Foliaro Corleone
- Angelo Mancuso
- Italo Garrafa
- Riccardo Mignolo
- Pietro Paolo Mignolo
- Amedeo Pirri
- Andrea Iuele
- Enrico Toscano
- Daniel Giordano
- Giuseppe De Bartolo
- Sandro Maestro
- Danilo Stancati
- Andrea Gaudio
- Alessandro Cinerari
- Antonio Ippolito De Rose
- Cristian Francesco Sacco
Nel collegio difensivo figurano gli avvocati Antonio Spataro, Eugenio Spadafora, Guido Costantino, Marco Caraffa, Angela D'Elia, Sergio Sangiovanni, Salvatore Rauso, Antonio Bove, Riccardo Maria Panno, Vittoria Bossio, Antonio Quintieri, Natale Occhiuto, Giorgio Loccisano, Luca Acciardi, Francesco Vetere, Domenico Bove, Giuseppe De Marco, Natasha Gardi, Pietro Sammarco, Giuseppe Malvasi, Antonio Petrone, Francesco Chiaia, Chiara Penna, Giuseppe Lanzino, Domenico Caputo, Alessandro Conforti, Antonella Mastroianni, Osvaldo Rocca, Maurizio Nucci, Angelo Pugliese, Gianpiero Calabrese, Piergiuseppe Cutrì, Giovanni Maria Cirio, Andrea Sarro, Angela Caputo, Mario Scarcello, Francesco Vetere, Mario Scarpelli, Francesco Santelli e Raffaele Rigoli.