Gli ermellini hanno anche respinto i ricorsi della procura generale contro i sindaci Parrilla e Laurenzano. Disposto un nuovo processo d’appello per sei imputati
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La Corte di Cassazione ha messo la parola fine a una parte rilevante del maxi procedimento Stige, l’inchiesta della Dda di Catanzaro contro il clan Farao-Marincola di Cirò Marina, considerato uno dei più potenti della ’ndrangheta calabrese, attivo nelle estorsioni, nel traffico di droga e con ramificazioni in diverse regioni del Nord Italia. Il blitz del 2018 portò all’arresto di 169 persone e al sequestro di beni per oltre 50 milioni di euro.
Il verdetto della Suprema Corte registra tre ricorsi dichiarati inammissibili, 16 ricorsi respinti, 7 annullamenti con rinvio e 18 assoluzioni confermate.
Assolti in via definitiva l’ex sindaco di Cirò Marina ed ex presidente della Provincia di Crotone Nicodemo Parrilla e l’ex sindaco di Strongoli Michele Laurenzano. Passa invece in giudicato la condanna a 13 anni per l’ex assessore ai lavori pubblici di Cirò Marina Giuseppe Berardi. La Cassazione ha inoltre annullato con rinvio l’assoluzione del boss Silvio Farao, figura di vertice dell’organizzazione.
Ricorsi dichiarati inammissibili
Diventano definitive le condanne (3 anni ciascuno):
- Martino Aulisi
- Francesco Bonesse
- Dino Carluccio
Ricorsi respinti (condanne definitive)
Le pene confermate dalla Cassazione riguardano:
- Fabrizio Anania 3 anni e 6 mesi
- Vincenzo Barbieri 14 anni e 5 mesi
- Giuseppe Berardi 13 anni
- Mario Campiso 12 anni e 4 mesi
- Giuseppe Farao 13 anni
- Giuseppe Farao 24 anni
- Vincenzo Giglio 14 anni e 3 mesi
- Pasquale Malena 7 anni
- Francesco Morrone 13 anni e 2 mesi
- Salvatore Nigro 2 anni
- Salvatore Papaianni 14 anni e 6 mesi
- Luigi Salvato 5 anni
- Antonio Spadafora 12 anni e 6 mesi
- Luigi Spadafora 13 anni
- Rosario Spadafora 12 anni e 10 mesi
- Piero Vasamì 12 anni e 7 mesi
Posizioni annullate con rinvio
La Cassazione ha disposto un nuovo giudizio d’appello per:
- Giuseppe Gallo (difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo, sentenza annullata in toto)
- Pasquale Spadafora (limitatamente all’aumento di pena per recidiva)
- Assunta Cerminara (limitatamente alla confisca)
- Vincenzo Farao
- Filomena Grillo (limitatamente alla confisca)
- Luigino Comberiati (per alcuni capi d’imputazione)
- Silvio Farao (annullata con rinvio l’assoluzione in appello, 30 anni in primo grado)
Le loro posizioni tornano quindi alla Corte d’appello di Catanzaro.
Assoluzioni confermate (ricorso PG respinto)
Sono diventate definitive le assoluzioni pronunciate in appello per:
- Natale Aiello
- Ivano Murano
- Valentino Anania
- Antonio Giorgio Bevilacqua
- Vittorio Bombardiere
- Giuseppe Bruno
- Emanuele Chiriaco
- Giuseppe Clarà
- Aniello Esposito
- Paolo Fazi
- Andrea Grillini
- Michele Laurenzano
- Cataldo Malena
- Enrico Miglio
- Nicodemo Parrilla
- Massimo Scarriglia
- Giuseppe Tridico
- Valentino Zito
Nel collegio difensivo figurano gli avvocati Pietro Pitari, Gregorio Viscomi, Luigi Scaramuzzino, Pasqualino Capalbo, Gianni Russano, Lucia Miranda e Pierluigi Spadafora, Mario Bombardiere, Luigi Morrone, Armando Veneto, Vincenzo Cicino, Antonio Anania, Marcello Bombardiere, Giovanni Mauro, Tiziano Saporito, Gerardo Giuseppe Perillo, Mariano Salerno, Marcello Manna, Francesco Verri, Salvatore Iannotta, Giuseppe De Marco, Giuseppe Mario Aloi, Pietro Mancuso, Giuseppe Seminara, Nicola Cantafora, Giuseppe Messina, Antonio Ingrosso, Giuseppe Di Renzo, Nico d’Ascola, Alessandro Motta, Pietro Fusco, Francesco Gambardella, Antonio D’Amelio, Alexia Cellerino, Fabio Bonofiglio, Filippo Cinnante, Nunzio Sigillò, Giuseppe Bruno, Danilo Buongiorno, Vincenzo Ioppoli, Luca Cianferoni, Michele Donadio, Giuseppe Manna, Elisabetta Lio, Domenico Sirianni, Ettore Zagarese, Roberto Laghi, Franz Caruso e Sergio Rotundo.

