L’avvocato Andrea Borsani: «I cittadini hanno avuto il coraggio di difendere il proprio territorio»
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Una battaglia di legalità e di comunità. Dopo oltre dieci anni di contenzioso, i cittadini di San Vincenzo La Costa ottengono una vittoria storica contro la società Tecna Impianti s.r.l., responsabile della realizzazione di un grande parco fotovoltaico nell’area del campo sportivo comunale. Con la sentenza n. 7656/2025, il Consiglio di Stato – Sezione IV ha respinto definitivamente l’appello della società, confermando integralmente la decisione del TAR Calabria e riconoscendo la fondatezza delle ragioni dei residenti, difesi dall’avvocato Andrea Borsani.
La vicenda prende avvio nel 2014, quando un gruppo di cittadini – riuniti in un comitato per la tutela ambientale e guidati all’epoca dall’attuale sindaco Gregorio Iannotta – aveva segnalato al Comune presunte irregolarità nelle sei S.C.I.A. (Segnalazioni Certificate di Inizio Attività) presentate dalla società privata per la costruzione di altrettanti “mini impianti” fotovoltaici.
Secondo i ricorrenti, dietro quelle sei pratiche formalmente distinte si celava in realtà un unico progetto industriale, frammentato artificiosamente per aggirare le procedure di autorizzazione più rigorose previste per gli impianti di maggiore potenza e impatto ambientale. Il Comune, dopo un primo accertamento, aveva ritenuto regolari le pratiche, spingendo i cittadini a rivolgersi al TAR Calabria. Nel 2022, il Tribunale amministrativo aveva accolto le loro ragioni, ravvisando un chiaro intento elusivo nella frammentazione delle SCIA.
La società Tecna Impianti aveva quindi presentato appello al Consiglio di Stato, contestando la legittimazione dei ricorrenti, la regolarità delle notifiche e l’interesse concreto ad agire. Ma i giudici di Palazzo Spada hanno confermato in toto la sentenza di primo grado, riconoscendo la natura unitaria dell’impianto fotovoltaico. “Non si trattava di sei progetti indipendenti – si legge nella sentenza – ma di un’unica iniziativa imprenditoriale che doveva essere valutata come tale, per contiguità territoriale, unicità del centro di interessi e condivisione delle cabine di trasformazione e consegna dell’energia.”
Una pronuncia chiara, che smonta la strategia di frazionamento artificioso e richiama le amministrazioni locali al dovere di vigilanza. Soddisfazione è stata espressa dall’avvocato Andrea Borsani, che ha seguito la causa per conto dei residenti:
“È una sentenza che ristabilisce un principio fondamentale: i grandi progetti devono rispettare le regole. I cittadini di San Vincenzo La Costa hanno avuto il coraggio di difendere il proprio territorio e oggi la giustizia ha dato loro ragione.”
La decisione del Consiglio di Stato non solo mette la parola fine a una lunga controversia, ma costituisce anche un precedente importante in materia di controllo sugli impianti energetici, riaffermando la necessità di garantire trasparenza, partecipazione e rispetto dell’ambiente nei procedimenti autorizzativi. Per la comunità di San Vincenzo La Costa, che per anni ha denunciato rischi e mancanza di chiarezza, la sentenza rappresenta una vittoria collettiva e un messaggio forte contro la logica del “fare comunque”, anche a costo di piegare le norme. Una vittoria ottenuta non nei palazzi della politica, ma nelle aule della giustizia.

