Il presidente Roberto Le Pera rinnova l’invito a senatori e deputati eletti in regione per il prossimo 22 agosto. E poi attacca: «Una certa parte politica pensa alle case circondariali come a discariche umane»
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Il 20% in più della capienza segnalata. A tanto ammonta il sovraffollamento nel carcere di Cosenza secondo i dati diffusi dal Ministero della Giustizia. A renderlo noto la locale Camera Penale, che il prossimo 22 agosto farà visita alla casa circondariale del capoluogo bruzio. Proprio in virtù di questa occasione, il presidente Roberto Le Pera ha voluto estendere l'invito ai Parlamentari calabresi.
«Poiché avete ricevuto il voto, il mandato dai cittadini calabresi, sarete con noi. Auspico di sì, anche se ad oggi non avete fatto pervenire alcuna adesione, ma solo due o tre giorni fa vi è pervenuto il nostro invito». E poi procede a sciorinare l’elenco degli invitati: «Alfredo Antoniozzi, Vittoria Baldino, Francesco Cannizzaro, Wanda Ferro, Domenico Frugiuele, Nicola Irto, Simona Loizzo, Tilde Minasi, Giuseppe Mangialavori, Mario Occhiuto, Anna Laura Orrico, Eugenia Roccella, Roberto Scarpinato, Nicola Stumpo e Riccardo Tucci. Spero che vogliate essere dei nostri».
Sovraffollamento e temperature alte: «Temperature rese impossibili dal plexiglass»
Le Pera specifica, nell'introduzione della lettera, che il lavoro dell'amministrazione del carcere bruzio e della polizia penitenziaria allevia un minimo la situazione di sovraffollamento nella quale sono costretti a vivere i detenuti. «Ma cosa si può fare – spiega Le Pera – soprattutto di fronte a condizioni come quelle estive, quando le temperature calde vengono innalzate ancora di più dalla presenza del plexiglass oltre le sbarre?». Per l’avvocato, quello dei Parlamentari dev'essere un obbligo istituzionale. «Avete preso il voto dei calabresi? Beh, è il momento di venire a vedere lo stato, o meglio, a misurare lo stato di civiltà che è nelle nostre carceri».
«Le carceri non sono discariche di esseri umani»
Da parte del presidente della Camera Penale, poi, un'accusa diretta a una certa parte di politica, «che ritiene il carcere – spiega – una cloaca sociale. Fin quando passerà il concetto di una parte politica, ignorante e ignorantemente incostituzionale, che la certezza della pena equivale alla certezza del carcere, dei 62mila detenuti stipati in 46mila posti e dei 155 suicidi negli ultimi 19 mesi non interesserà niente a nessuno». E poi conclude: «In quelle carceri, secondo certa parte della politica, ci sono rifiuti umani. Ormai il carcere è inteso socialmente come una discarica»