I manifestanti chiedono l’aumento del monte ore ed il riconoscimento dei contributi per il periodo antecedente la stabilizzazione. Il 4 dicembre saranno davanti Montecitorio
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All'iniziativa di protesta organizzata davanti la Cittadella regionale di Catanzaro, lo scorso 13 novembre, gli ex Lsu ed Lpu sono giunti con pullman ed auto proprie da tutta la Calabria per manifestare davanti la sede della massima istituzione calabrese e chiedere un aumento delle ore settimanali per quei lavoratori ancora costretti al part-time involontario, ed un sostegno per la vertenza aperta con il Governo per il riconoscimento dei contributi previdenziali relativi alla fase in cui questi operatori erano impiegati negli enti pubblici per svolgere attività socialmente utili e di pubblica utilità senza godere dell'accantonamento delle somme necessarie a garantirsi una pensione dignitosa.
Il part-time involontario
La prima problematica deriva – si legge in una nota diffusa dai manifestanti – dalla mancata applicazione dell'accordo quadro sottoscritto il 14 marzo 2022 e che prevedeva per ex Lsu ed Lpu stabilizzati nelle pubbliche amministrazioni, l'erogazione di un contributo pro-capite in favore degli enti utilizzatori così da consentire a tali enti di ampliare il monte ore fino ad arrivare al tempo pieno. Le risorse inizialmente previste sarebbero state indirizzate a beneficio di altri bacini del precariato calabrese. Il risultato – dicono ancora i manifestanti – è che sono ancora in tanti a percepire uno stipendio insufficiente a mantenere una famiglia.
Il mancato versamento dei contributi
Per quanto concerne la seconda problematica, quella relativa al mancato versamento dei contributi previdenziali per il periodo precedente alla stabilizzazione, gli ex Lsu ed Lpu chiedono alla Regione di sollecitare le istituzioni nazionali a dare corso al disegno di Legge redatto dal senatore Maurizio Gasparri nel febbraio 2023 per la risoluzione della vertenza. Il provvedimento va incardinato in commissione lavoro per essere poi portato all'attenzione dei due rami del Parlamento. «Stiamo organizzando un altro flash mob questa volta a Roma, il 4 dicembre, davanti Montecitorio» ha detto uno dei membri del coordinamento ex Lsu ed Lpu, Romolo Cozza, ospite dello spazio Intervista del nostro network.
Determinanti per il funzionamento dei Comuni
«Ricordiamo – ha aggiunto – che tale categoria consta di 4.500 unità operanti in circa 360 comuni ed è diventata il 90 percento della forza lavoro negli enti locali, con funzioni e servizi anche superiori alla qualifica ricoperta, ma con stipendi nella gran parte dei casi, sotto i mille euro, o sotto i 700 euro mensili per i contratti part-time. Una ingiustizia sociale e lavorativa, mortificante, tenendo presente che oltre a questo danno economico, si aggiunge la beffa, della carenza di contributi che, senza il riconoscimento auspicato, determinerà in futuro, pensioni ancora più povere insufficienti al sostentamento quotidiano».

