Il provvedimento del Tribunale «mi è stato notificato oggi dopo oltre sei mesi dall’avvio del procedimento, nonostante la legge preveda tre mesi, e dopo fughe di notizie ingiustificabili» scrive la premier
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Giorgia Meloni rompe il silenzio sul caso Almasri e reagisce al provvedimento del Tribunale dei ministri, che ha archiviato la sua posizione ma si prepara a chiedere l’autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri Piantedosi, Nordio e del sottosegretario Mantovano.
«Mi è stato notificato oggi – spiega la presidente del Consiglio – dopo oltre sei mesi dall’avvio del procedimento, nonostante la legge preveda tre mesi, e dopo fughe di notizie ingiustificabili». La tesi dei giudici è che Meloni non sarebbe stata informata né avrebbe condiviso la decisione sull’allontanamento del giovane egiziano, circostanza che la renderebbe estranea al "programma criminoso".
«Assurdo pensare che non fossi informata»
«Si sostiene che due ministri e un sottosegretario delegato all’intelligence abbiano preso decisioni su una questione così seria senza condividere nulla con il Presidente del Consiglio – afferma Meloni –. È una tesi palesemente assurda».
Poi l’affondo politico: «A differenza di qualche mio predecessore, non scarico i miei ministri. Rivendico che questo Governo agisce in modo coeso sotto la mia guida. Ogni scelta, soprattutto così importante, è stata concordata».
«Io in aula accanto ai miei ministri»
La premier annuncia che parteciperà personalmente alla seduta del Parlamento che valuterà l’autorizzazione a procedere. «Mi siederò accanto a Piantedosi, Nordio e Mantovano, per ribadire la correttezza dell’operato dell’intero Esecutivo, che ha avuto come unica bussola la tutela della sicurezza degli italiani».