Charlie Kirk, noto attivista conservatore e fondatore dell’organizzazione Turning Point USA, è stato ucciso mercoledì scorso 10 settembre mentre teneva un discorso durante un evento all’aperto presso l’Università di Utah Valley, a Orem, Utah.

L’evento, parte del suo tour denominato “American Comeback Tour”, era stato allestito nel cortile del campus, davanti a circa 3.000 persone. Kirk è stato colpito da un solo proiettile al collo, mentre rispondeva a una domanda del pubblico. Il momento dello sparo è stato catturato da video che si sono rapidamente diffusi.

Le autorità federali e locali (tra cui l’FBI) sono subito intervenute. È emerso che il sospetto, descritto come giovane, probabilmente studente universitario, si è integrato nella folla poco prima che l’evento iniziasse. Si sarebbe poi posizionato su un tetto vicino, da cui avrebbe sparato, per poi fuggire camuffandosi tra studenti e scappando a piedi verso una zona boscosa adiacente.

Nella mattina successiva all’uccisione, è stato recuperato un fucile ad otturatore girevole (bolt-action rifle) ad alta potenza in un’area boscosa vicino al campus, probabilmente parte del percorso di fuga del killer. Nell’arma sono stati trovati un bossolo esploso, oltre a una serie di munizioni non usate nel caricatore. 

L’FBI ha inoltre raccolto impronte - di piedi, palmo e avambraccio - e sta analizzando i video delle telecamere di sorveglianza. Sono stati diffusi alcuni fotogrammi di un “person of interest” ma senza che al momento sia stato identificato con certezza il responsabile.

Nel frattempo la reazione politica è stata immediata. Il governatore dello Utah ha definito l’accaduto un “assassinio politico”. Il presidente Donald Trump ha annunciato che conferirà postumo a Kirk la Medaglia della Libertà, mentre funzionari statali e nazionali hanno condannato con forza la violenza politica crescente nel Paese.