Un volo da prendere, le compagne già in fila al gate, e all’improvviso lo stop della polizia. Per Benedetta Pilato e Chiara Tarantino, protagoniste del nuoto azzurro, la vacanza a Bali si è chiusa con un imprevisto clamoroso: un fermo all’aeroporto di Singapore con l’accusa di furto. Quella che doveva essere una parentesi di relax dopo i Mondiali si è trasformata in una vicenda diplomatica, risolta soltanto dopo giorni di attesa e conclusa con un semplice ammonimento.

Il rientro interrotto

La comitiva di otto azzurri era diretta in Italia dopo dieci giorni di vacanza organizzata a fine giugno, in occasione del Trofeo Sette Colli. Per Pilato, reduce dalla quinta medaglia mondiale consecutiva nei 50 rana, il viaggio era il meritato premio di fine stagione.

Ma il 13 agosto, al momento dell’imbarco da Singapore, la svolta inattesa: le telecamere a circuito chiuso hanno immortalato Chiara Tarantino mentre faceva scivolare due boccette di oli essenziali nello zaino di Pilato. Al gate, gli agenti aeroportuali hanno fermato il gruppo, già pronto a partire.

Lo zaino, la perquisizione, il fermo

In un primo momento i controlli hanno riguardato i bagagli di Anita Bottazzo e Sofia Morini, poi rilasciate. Successivamente è stato ispezionato lo zaino di Pilato, dove sono state rinvenute le due confezioni. Le due nuotatrici sono state accompagnate al commissariato e sottoposte a interrogatorio. «Sono stata coinvolta mio malgrado. Non ho mai avuto intenzione di compiere gesti inadeguati», ha scritto Pilato sui social, prendendo le distanze dall’accaduto.

La legge locale prevede la non punibilità per sottrazioni di beni di scarso valore, senza intento di profitto e non abituali: per questo motivo le atlete hanno ricevuto solo un warning, un ammonimento formale, senza conseguenze penali né sanzioni economiche.

La diplomazia italiana in azione

Determinante l’intervento dell’ambasciata italiana a Singapore, con il vice ambasciatore in costante contatto con Farnesina e Federazione nuoto. L’autorizzazione al rientro è arrivata soltanto dopo l’ok del comandante dell’autorità aeroportuale, sei giorni dopo il volo originario. Pilato e Tarantino hanno potuto lasciare Singapore il 19 agosto, atterrando in Italia il giorno successivo. La vacanza che doveva segnare un momento di riposo resterà impressa come un episodio delicato, chiuso senza gravi conseguenze ma destinato a far discutere a lungo.