Il candidato presidente di Democrazia Sovrana Popolare richiama i recenti casi di morti sospette e denuncia le carenze strutturali del sistema sanitario regionale
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«La morte della minorenne Isabel Desiré Porco tocca e interroga tutti i calabresi, non può finire nel dimenticatoio né possiamo esimerci dalla richiesta di verità, di giustizia e di riforme strutturali».
A dirlo è Francesco Toscano, candidato alla presidenza della Regione Calabria per Democrazia Sovrana Popolare, che richiama con forza l’attenzione sull’emergenza-urgenza regionale.
Per Toscano, quanto riportato dalla stampa «si tratta dell’ennesimo caso di soccorso senza medico a bordo dell’ambulanza, di attribuzione di un codice giallo invece che rosso e di impotenza del Servizio sanitario regionale, negli anni falcidiato dal Piano di rientro».
«Fa riflettere – prosegue – che la ragazza da un ospedale Hub della regione, che avrebbe dovuto avere tutte le dotazioni per trattare il caso, sia stata poi portata al Gemelli di Roma».
Il candidato tiene a precisare: «Noi non vogliamo speculare su una tragedia familiare e umana, ma non possiamo rimanere in silenzio davanti a elementi che impongono a tutti, nessuno escluso, una riflessione sui bisogni e sulle urgenze della sanità calabrese, che non possono essere negati né nascosti».
Toscano ricorda altri episodi simili: «A dicembre 2024 c’era stato il caso di Rosa Morfò. Lo scorso gennaio era stato funestato dalla morte di Serafino Congi, poi di un 62enne di Albidona e appena dopo del piccolo Elia. A maggio si era verificato il caso di Martina Piserà, a giugno quello di un 78enne, ad agosto quello della 12enne Carlotta La Croce e a settembre quello del piccolo di 3 anni deceduto a Vibo Valentia, oggetto di inchiesta giudiziaria».
«Si tratta di casi diversi tra di loro – osserva – ma che indicano con chiarezza la necessità stringente di rivedere integralmente il sistema dell’emergenza-urgenza. Non si può più indugiare sul punto: questa deve essere una priorità assoluta».
Per Toscano, il problema riguarda anche la rete ospedaliera: «Bisogna potenziare i piccoli ospedali come quello di Gioia Tauro o di area montana, che non hanno la possibilità di affrontare le urgenze chirurgiche e di eseguire diagnosi tempestive in caso di trauma, e gli ospedali più grandi, che ad oggi non hanno affatto le unità operative previste per la loro categoria».
«Non possiamo accettare – conclude – che tragedie come quella di Isabel Desiré Porco diventino l’ennesimo capitolo di una lista infinita di emergenze senza risposte. La sanità calabrese ha bisogno di un cambio di passo radicale, immediato e concreto».


