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Nel presentare la prossima assemblea degli iscritti Pd di Cosenza, si svolgerà il 23 luglio prossimo nelle sale del Santuario del Crocifisso di Piazza Riforma, il presidente Gabriele Petrone e la segretaria di circolo Rosi Caligiuri parlano di «evento straordinario». E non hanno torto; quest’anno l’organismo si era riunito una sola volta il 4 gennaio scorso e della riunione precedente si sono perse le tracce nella notte dei tempi. Non che gli altri partiti si riuniscano con maggiore frequenza. «Non c’è un obbligo temporale di convocazione – dice Rosi Caligiuri – ma le nostre attività si misurano anche attraverso le iniziative dei direttivi, degli incontri con i cittadini, delle rivendicazioni politiche. Diversi appuntamenti poi, abbiamo recentemente promosso sulla città unica e sull’autonomia differenziata».
Oggetto della conferenza stampa convocata in centro storico, l’organizzazione della Festa dell’Unità. Sarà articolata in numerosi panel con dibattiti, momenti di confronto e spettacoli di intrattenimento: «La data non è ancora stata stabilita – ha detto Gabriele Petrone – sarà comunque fissata per il mese di settembre». L’ultima Festa dell’Unità organizzata a Cosenza è vecchia di otto anni, risale al 2016: «Sarà una opportunità anche per rinsaldare le fila dei nostri iscritti – ha sostenuto Rosi Caligiuri – Un momento per stare insieme, di costruzione ma anche di motivazione per gli elettori e le elettrici del Partito Democratico.
Nell’assemblea del 23 luglio poi analizzeremo il voto delle elezioni europee». In Calabria il Pd è andato meno bene che in altre regioni: «Ci sono delle criticità da affrontare e risolvere – ha aggiunto la segretaria di circolo – Ma sarebbe riduttivo soffermarsi esclusivamente sulle percentuali. Senza dimenticare come, a livello locale, il partito ha attraversato una lunga fase di commissariamento che ha avuto un effetto disgregativo al quale stiamo cercando di porre rimedio».
Nella lunga intervista rilasciata al nostro network Rosi Caligiuri ha parlato anche di due tematiche spinose: la poltrona ancora vacante del vicesindaco di Palazzo dei Bruzi, postazione perduta dal Pd dopo la defenestrazione di Maria Pia Funaro, poi peraltro uscita dal partito, e le tensioni ancora in atto con il gruppo dei tre dissidenti fuoriusciti dalla formazione democrat del consiglio comunale di Cosenza e che hanno dato vita ad una componente autonoma.