«Sulla recente notizia della proroga di sei mesi del progetto degli “Invisibili” di San Giovanni in Fiore e dei “Corsisti” di Longobucco, Campana e Bocchigliero bisogna fare chiarezza. Riconosciamo che ogni provvedimento che evita l’interruzione di un rapporto di lavoro rappresenta, in linea di principio, un passo in avanti. Siamo e saremo sempre dalla parte dei lavoratori, pur tuttavia, non possiamo limitarci a un’osservazione formale e ignorare la sostanza politica e la tempistica di questa decisione». Lo sostiene in una nota la Federazione provinciale del Partito Democratico di Cosenza

«La proroga di pochi mesi, purtroppo, non offre la certezza che questi lavoratori meritano. Anzi, la sua limitazione temporale, collocata strategicamente a ridosso delle imminenti elezioni provinciali e delle amministrative, come quelle di San Giovanni in Fiore - dove si voterà tra aprile e giugno 2026, termine che coincide esattamente con la scadenza del progetto - alimenta il sospetto che il futuro di queste persone venga ancora una volta gestito in funzione di un calcolo elettorale».

«Peraltro, le risorse finanziarie stanziate per ciascun utente sono palesemente insufficienti. Non bastano nemmeno a coprire le 51 giornate di lavoro previste. I sindaci - proseguono i dem bruzi - in questa battaglia sono stati lasciati da soli, in quanto né la Regione né la Provincia hanno mai definito il tipo di rapporto di lavoro che dovrebbe essere instaurato con questi lavoratori, né è chiaro se potranno essere stabilizzati in futuro. Non è dignitoso né accettabile che le vite e le aspettative di tanti lavoratori e delle loro famiglie siano tenute in una condizione del genere».

«La politica - conclude la Federazione provinciale del Pd di Cosenza - ha il dovere di costruire stabilità, non di gestirne la sospensione in base al calendario elettorale. È tempo di superare la logica dell’emergenza e del rinvio e procedere alla stabilizzazione del personale. Il Partito Democratico vigilerà e continuerà a lottare per la dignità e i diritti di questi lavoratori, affinché venga al più presto trovata una soluzione a questa annosa problematica».