La decisione dell’europarlamentare arriva quasi in zona Cesarini: mancano pochi giorni alla presentazione delle liste e ora il M5s è chiamato a trainare la coalizione. Una chiamata alle armi per l’ex parlamentare Elisa Scutellà (e non solo)
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Luigi Mistrulli
L'uomo dell'Inps ha detto sì. Dopo settimane di tribolazioni e riflessioni Pasquale Tridico finalmente ha sciolto le riserve. In zona Cesarini o quasi, visto che mancano quindici giorni alla presentazione delle liste, ha deciso di candidarsi a presidente della Giunta regionale. Una mossa dettata anche dalla consapevolezza che avrebbe rischiato di vedersi caricare la responsabilità di un centrosinistra spaccato.
Il blocco moderato-riformista, infatti, aveva convocato il tavolo del centrosinistra allargato con una propria candidatura in tasca, molto probabilmente quella del sindaco di Cosenza Franz Caruso. Sarebbe iniziato così un ennesimo braccio di ferro con gli alleati dagli esiti imprevedibili.
Su Tridico invece da tempo sono tutti d'accordo. Il profilo di tecnico moderato piace un po' a tutti, così come il suo indice di popolarità che è notoriamente alto. La mossa dettata da Sandro Principe di smuovere le acque ha dato quindi i suoi frutti. Del resto era acclarato che questo blocco non avrebbe accettato una candidatura di impronta più populista come quella di Vittoria Baldino.
Il tentativo dei 5stelle di imporla avrebbe solo portato a ulteriori perdite di tempo che il centrosinistra chiamato ad inseguire non può permettersi.
Come in un domino, la scelta del candidato sbloccherà anche la decisione di tanti, a partire da diversi sindaci, di scendere in campo. Sarà una corsa forsennata quindi a compilare liste equilibrate, soprattutto quella del presidente, visto che Occhiuto anche su questo ha un vantaggio innegabile.
Ormai la domanda del perché Tridico ci abbia messo tanto a decidere diventa superflua. Ciò che conta è che, di fronte all'inerzia del Pd, saranno i 5Stelle a prendersi la responsabilità di guidare la coalizione. Una sfida che chiama in causa tutto il gruppo dirigente regionale a partire dalla parlamentare uscente, Elisa Scutellà, che aveva promesso una battaglia senza quartiere contro Forza Italia. Per lei è il momento di scendere in campo. Così come tutto il partito è chiamato a costruire liste forti per creare un cuscinetto di sicurezza intorno al presidente. Vedremo chi sarà pronto a raccogliere la sfida.