Se n’è discusso in occasione di un’iniziativa pubblica promossa dal senatore di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani. Ecco cosa chiede l’Amministrazione comunale
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Corigliano Rossano torna a far sentire la propria voce sulla riapertura del Tribunale della Sibaritide. In occasione dell’iniziativa pubblica promossa dal senatore Ernesto Rapani, l’Amministrazione comunale ha partecipato con una delegazione composta dagli assessori Mauro Mitidieri e Marinella Grillo, da sempre attivi nella vertenza, e dal consigliere Tonino Uva, che ha seguito da vicino le fasi di recupero e riqualificazione dell’immobile destinato ad accogliere la struttura giudiziaria.
Nessuna polemica, ma preoccupazione concreta per l’assenza del presidio della Sibaritide nel Disegno di legge presentato dal Governo, che prevede l’istituzione di un solo tribunale: quello di Bassano del Grappa. Una scelta, evidenzia il Comune, che non tiene conto della terza città della Calabria, nata dalla fusione tra Corigliano e Rossano, e del «vulnus» determinato dalla soppressione di 13 anni fa.
«La vertenza non ha colore politico»
«Non si tratta di una battaglia di parte – afferma l’Amministrazione – ma di una questione che coinvolge l’intera comunità. Non è un attacco a chi si sta adoperando per ottenere il risultato, ma un invito a fare squadra e ad avere il coraggio di compiere un atto riparatore di giustizia». La comparazione con Bassano del Grappa non è casuale: «La Sibaritide meritava un percorso straordinario, esattamente come quello concesso ad altri territori».
Il ruolo del Comune nel recupero dell’immobile
L’esecutivo guidato dal sindaco Flavio Stasi rivendica con fermezza il lavoro svolto sul piano amministrativo per restituire funzionalità all’immobile. «Fino a pochi anni fa – si legge nella nota – l’edificio era ridotto a magazzino di archivi, a rischio degrado. Solo grazie all’azione comunale è stato possibile recuperarne il possesso, regolarizzare la posizione catastale, certificare gli impianti, riqualificare gli spazi e consegnare una proposta concreta al Ministero».
L’Amministrazione aveva anche ipotecato l’uso dell’immobile come sede del Centro per l’Impiego, ma ha deciso di rinunciare per non ostacolare l’eventuale riattivazione del presidio giudiziario.
«Non bastano le tinteggiature, serve una scelta politica»
Il Comune lancia un messaggio chiaro a Roma: «Non si confonda il nodo politico con interventi superficiali. Serve una scelta coraggiosa, capace di andare oltre le resistenze di chi, all’esterno, difese la riforma Severino, e di chi, all’interno, spinge per la riapertura generalizzata di tutti i tribunali soppressi».
«Massimo sostegno alla delegazione parlamentare»
In conclusione, l’Amministrazione assicura sostegno pieno alla delegazione parlamentare calabrese: «Siamo pronti a sostenere ogni azione utile, in qualsiasi sede, per ridare alla Sibaritide ciò che le è stato ingiustamente tolto: un Tribunale, un presidio di legalità, un diritto alla giustizia».