Una foto del 1916 affiancata a uno scatto più attuale. Per l’architetto Domenico Canino è un raffronto funzionale a una dimostrazione: «Un restauro ha cancellato la vera storia del duomo di Cosenza».

Il professionista di Mendicino, infatti, sostiene che in soli quindici anni, dal 1935 al 1950, si sia stravolto il volto della cattedrale cosentina. «Hanno abbattuto i campanili con gli orologi nel 1939 prima della guerra – afferma – poi tolto le quattro statue, levato le tante teste dipinte degli uomini illustri in cerchio attorno al rosone gotico centrale. Gettato via il rosone gotico centrale e messo un semplice tondo di vetro»

Fra gli ulteriori interventi eseguiti sulla facciata figurano anche la rimozione delle fasce barocche sostituite con rivestimento in pietra di Mendicino e poi l’introduzione, nel 1935, di due finestre gotiche sopra i portali laterali. «Infine – scrive Canino – hanno accorciato i tre portali a sesto acuto. Operazione assolutamente assurda, che ha diminuito monumentalità e bellezza del duomo.  Operazione che non ha nessun senso statico od estetico. Hanno cancellato il terrazzo e la scala originale, ed introdotto una banale scalinata scarna. Le linee rosse evidenziano le diverse altezze dei portali prima e dopo i restauri».

Il risultato, a suo avviso, è impietoso: «Non sembra nemmeno la stessa chiesa. Giudicate con i vostri occhi».