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C’è una Sila che procede a due velocità e per paradossi: da un lato la bellezza dei luoghi (e la stranota qualità dell’aria che è uno dei post più condivisi sui social negli ultimi anni), il grande impegno di chi è riuscito a trasformare e rimodulare il concetto stesso di comunicazione, divulgazione, integrando le conoscenze del territorio con gli strumenti social, e dall’altra parte ostacoli granitici (genetici) che impediscono a queste montagne di decollare per davvero. In questo agosto, il maltempo che ha contraddistinto la prima decina del mese, non ha aiutato di certo, ma non è tutta colpa del meteo.
Vorrei ma non c’è posto…
Intanto le strutture ricettive da queste parti sembrano affette da una strana (e letale) mutazione virale. A Camigliatello gli hotel chiudono a ripetizione. È un dato di fatto. E parliamo di alberghi (molto grandi) che hanno segnato la storia della località montana. Quest’anno altri due, nel pieno centro di Camigliatello, hanno rinunciato, alzando le mani e abbassando le serrande. Questa resa ha fatto salire a 4 le strutture chiuse nel giro di un pugno di chilometri. E questo, oltre a un danno pratico (chi vuole alloggiare qui non trova posto) è un danno d’immagine per una location che invece avrebbe bisogno di offrire molta (ma davvero molta) ospitalità.
La crisi economica, la mancanza di investimenti, il Covid, ragioni personali segnano un dato col segno negativo davanti. Il risultato è che Camigliatello potrebbe essere piena per più del doppio ma viaggia con due freni a mano tirati.

Tra yoga al tramonto e le bubble room per vedere il cielo
La Sila affascina, nonostante tutto (e tutti), e attira grazie anche all’impegno di gruppi di giovani esperti di marketing che hanno reso smart la comunicazione. «Nel mese di luglio abbiamo registrato addirittura un dato in crescita in termini di contatti anche superiore all’anno scorso – spiega Daniele Donnici presidente di Destinazione Sila – le attività tra Camigliatello e Lorica ci sono in quantità: dal giro sul trenino della Sila al trekking, dalle visite al Parco nazionale fino all’e-bike e alle escursioni ai Giganti. Le Fattorie funzionano benissimo come le visite ai borghi, da poco è possibile osservare il cielo notturno dall’interno di bellissime bubble room a Lorica ed è ripartita la pesca sportiva sul lago. Oggi ci sarà il secondo appuntamento di Yoga in riva al lago, in località San Lorenzo con aperitivo al tramonto a km 0. Insomma i turisti amano venire qui, la buona volontà c’è, così come l’impegno e la passione, e siamo pieni di richieste di informazioni ma serve un’azione di sistema al livello di mercato perché da quel punto di vista la strada è in salita».

Il bar al Cupone fermo a cinquant’anni fa e le luci da pugno in un occhio
Il passeggio sul corso di Camigliatello, addobbato con luci da gran festa paesana (ma perché non cedere al fascino di garbate luminarie adatte ai siti montani al posto di archi multicolor da luna park di provincia che sono un pugno in un occhio), è in formato mignon rispetto all’anno scorso. Nelle giornate di Ferragosto la passeggiata era sì più affollata ma in tono minore rispetto al passato.
Se è vero che la Sila resta sempre la Sila e soprattutto nei periodi torridi è il rifugio ideale (specie per i calabresi stessi), c’è un’aria complessiva di non finito, anzi mai iniziato. Le facciate di alcuni palazzi cadono a pezzi, il parcheggio sotterraneo (sì, c’è un parcheggio sotterraneo) è in condizioni precarie.
Dalle parti del Cupone, meta affollata, specie nei week end, c’è un unico bar dove si può comprare un gelato e prendere un caffè, al massimo (sempre se arriva il fornitore) qualche dolciume. Da un punto di vista estetico lascia davvero a desiderare e il servizio non è proprio da ricordare. E questo anche nei giorni di festa durante l’anno. Dall’unico punto di ristoro della zona, che affaccia sull’ingresso del Parco da un lato e sulla passeggiata sul lago dall’altro, ci si aspetterebbe molto di più e la sola vista mette addosso tristezza più che appetito. L’affidamento di questo bar, isola di solitudine piena di potenzialità inespresse (e dall’aria rassegnata), è regolata da una procedura vecchia di mezzo secolo che scoraggia imprenditori a tentare di agguantarne la gestione e magari trasformarlo e ripensarne totalmente la funzione. Insomma parte del fascino della Sila è proprio nell’aria vintage che la permea. Basta non esagerare però.
Gli aggiornamenti sugli impianti di risalita di Camigliatello e Lorica
Gli impianti di risalita Arsac “Tasso – Monte Curcio”, dopo l’arrivo dei finanziamenti a fine aprile stanno completando la revisione ventennale obbligatoria e resteranno chiusi fino a dicembre. Il direttore Arsac Bruno Maiolo spiega lo stato dell’arte: «Stiamo lavorando per avere una riapertura temporanea per la stagione invernale per poi completare il tutto l’anno prossimo. Faremo la consegna dei lavori i primi settembre e contiamo di concludere i lavori essenziali per la riapertura temporanea i primi di dicembre. Gli impianti di Lorica sono attualmente aperti e operativi. Dall’1 luglio sono sotto competenza di Arsac – dice Maiolo – ho prorogato la convenzione con Ferrovie della Calabria fino al 31 dicembre salvo che prima non avvenga il trasferimento dell’impianto dal comune di casali del manco alla regione e poi ad Arsac».