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Il monumento alle incompiute è ancora lì ed è una storia “tutta privata”. «Solo in Italia: i primati calabresi». «Ma come si può, è un viaggio nel tempo?» «Stairway to heaven». «La leggenda narra che i valorosi che riusciranno a salirci avranno accesso a un portale per altre dimensioni».
Sono solo alcune delle decine e decine di commenti che in queste ultime ore stanno impazzando sui social su un ormai “monumento” abbastanza folcloristico, che torna nelle attenzioni dei social – puntualmente – ogni anno. In queste settimane, forse lo si nota di più perché nelle vicinanze dell’uscita della galleria di Roseto nord del terzo megalotto in costruzione della statale 106.
Stiamo parlando delle scale mobili nel nulla, edificate a Roseto Capo Spulico una ventina d’anni addietro. In teoria sarebbero dovute servire per condurre gli ospiti di un resort sovrastante, su una passarella diretta al mare. L’opera, secondo fonti comunali completamente abusiva, è stata realizzata da privati e la storia è tutta provata, nel senso che non vi è nulla di pubblico.
Sta di fatto, però, che rappresenta sempre di più un vero e proprio monumento calabrese alle incompiute: una decina di gradini mobili-immobili, con tanto di passamano che da terra, in mezzo alla selva, si inerpicano nel nulla. Per quanto tempo ancora il monumento rimarrà lì, ben visibile peraltro anche da Google map, non è dato sapere.