domenica,Marzo 23 2025

Facciolla chiede ufficialmente di riaprire il caso-Bergamini

Il procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla ha chiesto al gip del tribunale di Castrovillari di riaprire il caso sulla morte di Donato Bergamini. Il capo dei pm del Pollino si avvale della collaborazione investigativa del medico-legale Aldo Barbaro e al Tgr Calabria indica già alcune ipotesi investigative: dall’orario della morte a un appartamento dove sarebbero avvenuti

Facciolla chiede ufficialmente di riaprire il caso-Bergamini

Il procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla ha chiesto al gip del tribunale di Castrovillari di riaprire il caso sulla morte di Donato Bergamini. Il capo dei pm del Pollino si avvale della collaborazione investigativa del medico-legale Aldo Barbaro e al Tgr Calabria indica già alcune ipotesi investigative: dall’orario della morte a un appartamento dove sarebbero avvenuti festini particolari.

Il procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla ha chiesto in modo ufficiale al Giudice per le indagini preliminari del tribunale del Pollino di riaprire il caso sulla morte di Donato Bergamini. L’ex calciatore del Cosenza, come noto, morì in circostanze ancora del tutto misteriose la notte del 18 novembre 1989 a Roseto Capo Spulico. La notizia della richiesta è stata annunciata dallo stesso magistrato al giornalista Rai Nuccio De Simone, nel corso dell’edizione pomeridiana del Tgr Calabria.

LE NUOVE IPOTESI INVESTIGATIVE. Il procuratore Facciolla ha spiegato di essersi avvalso della collaborazione del medico legale Aldo Barbaro, consulente in questo caso della procura di Castrovillari ma già in passato al fianco del magistrato cosentino in altri procedimenti penali che riguardavano omicidi di mafia e non solo. L’orario della morte non coinciderebbe con la presenza dell’ex calciatore del Cosenza nella zona di Roseto Capo Spulico e il capo dei pm castrovillaresi chiarisce: «Devo indagare su questo aspetto» e formula una nuova prima ipotesi investigativa: «Ipotizziamo una morte lenta, o comunque qualcosa tipo l’asfissia», mentre sulla presenza di una piccola macchia di sangue all’interno della macchina dice che «se noi dovessimo ipotizzare che Bergamini è stato ucciso prima di trovarsi sul suolo stradale, quella macchia di sangue assume sicuramente una certa rilevanza».

Sul presunto giro di droga, invece, Facciolla fa una considerazione più ampia. Non deve passare inosservato quello che dichiara al Trg Calabria, perché si intuisce che il procuratore ha in mente di operare in una certa direzione: «In quel periodo ci sono stati vari episodi, come la morte di Massimiliano Catena e prima dello stesso Bergamini, le vicende giudiziarie di Michele Padovano, tutti fatti indicativi di qualcosa che non va. Erano in tanti a sapere idealmente quali erano i giri diversi dallo sport». E ancora: «Bergamini stava sempre nella stanza con Padovano che disse che Denis aveva ricevuto delle telefonate sul telefono dell’albergo». L’intervista si conclude con un particolare che il magistrato collega probabilmente ad una strada investigativa che batterà in futuro: «C’era un appartamento dove si diceva che avvenivano festini particolari o altre cose».

I PROSSIMI PASSI. La richiesta di riapertura del caso e riesumazione del cadavere di Denis Bergamini sarà valutata da un altro gip, in quanto il giudice Anna Maria Grimaldi è passata al monocratico del tribunale di Castrovillari. I legali della famiglia Bergamini, dopo aver ricevuto la notifica di archiviazione del fascicolo, hanno lavorato per portare nuovi elementi alla procura di Castrovillari senza passare dalla Corte di Cassazione. Facciolla si è fatto probabilmente un’idea di quanto successe circa 28 anni fa. Per arrivare alla verità seguirà un’altra pista investigativa? Le sue dichiarazioni pubbliche sono già un indizio. (Antonio Alizzi)

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