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Anche la realizzazione del nuovo ospedale civile è uno dei casi trattati dai carabinieri del Noe di Roma.
Qualsiasi opera pubblica che sia destinata ad essere realizzata a Cosenza finisce nel mirino della magistratura. E’ già successo per viale Parco, poi il ponte di Calatrava, piazza Bilotti e ora metroleggera e ospedale civile. Insomma, qualcosa non va. Tanti interessi politici ed economici dietro lavori pubblici importanti che attirano un po’ tutti.
Le procedure per l’ospedale civile
Nel capitolo dedicato alla struttura sanitaria che, secondo Oliverio e Guccione dovrebbe sorgere a Vaglio Lise, mentre Occhiuto non è d’accordo, ci sarebbero procedure di gara appaltate dalla Regione Calabria turbate dagli stessi attori regionali, nonché da chi avrebbe interesse a costruire il nuovo ospedale civile della città.
Gli indagati, a tal proposito, sono il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, i dirigenti regionali Luigi Zinno e Pasquale Gidaro, il consulente regionale Arturo Veltri, in qualità di ingegnere, il mediatore della Cmc di Trifirò, Rocco Borgia, il rappresentante del raggruppamento temporaneo di imprese capeggiato da Steam Srl ed aggiudicatario della gara per lo studio di fattibilità del nuovo ospedale di Cosenza e il rappresentante dello studio Latini Srl, Armando Latini, quale società interessata alla realizzazione dell’opera pubblica relativa alla struttura sanitaria cosentina.
L’impresa vincitrice
Secondo i magistrati di Catanzaro, ci sarebbe l’assenza di un capitolato conforme alla prestazione, riferimenti puntuali ai termini ed alle modalità di pagamento, omessa indicazione di un luogo preciso (ma solo alternativo ed eventuale) in cui realizzare l’opera e la quantificazione «apodittica del costo di realizzazione dell’opera pari a un miliardo di euro».
Inoltre, gli indagati avrebbero proceduto alla valutazione delle offerte, all’attribuzione dei punteggi ed alla formalizzazione dell’aggiudicazione «senza l’adozione di criteri e meccanismi informativi a garanzia di effettività, regolarità e trasparenza delle attività svolte. E non solo.
Chi oggi è sotto la lente dei magistrati avrebbe orientato la formazione dei raggruppamenti delle imprese interessate e partecipanti «in modo da pre-individuare la “cordata” vincitrice, anche nell’obiettivo di far realizzare il nuovo ospedale di Cosenza ad un’unica “squadra di impresa realizzatrice”, aggiudicando rispettivamente lo studio di fattibilità e la successiva progettazione-esecuzione a società formalmente diverse, ma di fatto collegate e riconducibili alla medesima cordata, quella della Steam srl. (alan)