Tutti gli articoli di Cosenza Calcio
PHOTO
L’ex trainer dello Spezia Pasquale Marino ha lanciato l’anno scorso Pierini e permesso al club di vendere Okereke. «A Cosenza si vede che…»
Pasquale Marino è lo svincolato di lusso tra gli allenatori rimasti senza squadra in questa nuova stagione agonistica. A giugno, in un periodo lungo 23 giorni è stato allenatore del Palermo, poi l’estromissione dalla Serie B lo ha reso disoccupato. Adesso Marino, che accetta di parlare a Cosenza Channel dello scenario della cadetteria. Lo fa anche di due calciatori, uno ormai ex rossoblù, mentre l’altro promesso sposo: Okereke e Pierini. Lui intanto aspetta il profilarsi di un progetto «importante» in modo da poter rientrare le giro.
Marino, da osservatore esterno come vede l’evolversi del calciomercato estivo?
«Si stanno rafforzando un po’ tutti. Tante squadre vogliono fare il salto di categoria. Secondo me, questo sarà un campionato molto più difficile rispetto allo scorso anno».
Da allenatore dello Spezia, ha valorizzato un calciatore e ne ha lanciato un altro. Il primo è Okereke, ingaggiato dal Bruges per 10 milioni di euro. Il secondo è Pierini, molto vicino a vestire la maglia del Cosenza. Partendo da Okereke, che già in due partite di Jupiler Pro League (la Serie A belga) ha registrato 3 goal e un assist. Cosa ne pensa del suo miglioramento?
«A me fa piacere. Lo Spezia lo diede al Cosenza perché giocava poco. L’anno seguente con me ha fatto tanto in B. Come allenatore questo è gratificante, anche perché il ragazzo si è trovato bene. Tra l’altro mi ha telefonato poco tempo fa per ringraziarmi, per tutto quello che è stato fatto. Se avesse fatto solo 5-6 goal, avremmo parlato di una crescita fisiologica, naturale. Invece, è cresciuto in modo esponenziale. Il ragazzo, in Liguria, ha trovato uno staff che gli ha dato fiducia. Il mio preparatore atletico ha fatto un buon lavoro. Essendo, Okereke, un tipo scattante e con una muscolatura particolare, ha dovuto lavorare in un modo diverso. Tant’è che ha saltato poche partite. Siamo riusciti a tirare fuori il meglio la scorsa stagiona, ma ancora deve dimostrare tanto del suo potenziale. Le svelo un aneddoto. Sul finale di stagione eravamo in trasferta a Palermo. 4 giorni prima aveva avuto 5 punti di sutura sulla caviglia. Nonostante le richieste di altri club, ha stretto i denti decidendo di giocare lo stesso. Insomma, ha lottato fino alla fine per la causa dello Spezia senza considerare il rischio di andare contro ad un eventuale infortunio».
Invece, Pierini?
«E’ un ragazzo giovane che deve, chiaramente, crescere. In attacco avevamo tanta gente, per cui non ha giocato sempre titolare. Però, quando entrava in campo ha fatto bene buttando in porta qualche goal importante. Ha una qualità straordinaria, anche se ancora deve prenderne maggiore convinzione. Secondo me arriverà sui livelli della Serie A».

Cosenza è la piazza adatta?
«Ha bisogno di giocare con continuità. Se riesce in questo, può fare molto bene. In un attacco a tre lui gioca dappertutto, ma predilige la corsia di sinistra. Ha ottimi piedi, tira bene con entrambi, ma il migliore è quello destro».
Con il suo Spezia ha incrociato due volte il Cosenza di Braglia. All’andata fece malissimo, mentre l’incontro di ritorno in Calabria lo perse. Cosa ne pensa di questa squadra e del suo allenatore?
«L’allenatore ha l’esperienza giusta. Devo dire la verità, mi ha impressionato di più il Cosenza dell’andata. Infatti, chiusero il primo tempo mettendoci alle corde. Nella ripresa siamo stati bravi noi a vincere la partita. La gara di ritorno non posso giudicarla, perché dopo qualche minuto dal fischio d’inizio siamo rimasti in 10, in seguito di un espulsione che non c’era. Il Cosenza mi ha fatto una buona impressione. Aveva calciatori di qualità come Embalo, Dermaku con una precisa identità di gioco. Si vedeva chiaramente la mano dell’allenatore».
Anche se è ancora prematuro, quali sono le squadre che si contenderanno la lotta al vertice?
«Quest’anno il campionato sarà più difficile ed equilibrato. Ci sono tante squadre che si contenderanno la promozione in A. Tipo Empoli, Benevento, Cremonese, Chievo, Frosinone, Pescara, Ascoli, Salernitana, Perugia, Spezia, che nonostante le cessioni di Augello e Okereke ha un’ottima base da cui ripartire. Almeno la metà delle squadre ambiscono al grande salto».

Lei si trova alla finestra dopo 23 giorni vissuti da allenatore del Palermo. Dopo la mancata iscrizione dei rosanero, come vivrà questa stagione?
«Lo farò normalmente, aspettando un progetto importante. Ogni anno ci sono tanti avvicendamenti, ma è una cosa fisiologica perché non sempre si può vincere. Questa situazione mia è la conseguenza di una scelta, quella di non rimanere a La Spezia ed abbracciare la proposta del Palermo. Anche se ero al corrente del rischio di questa possibilità di restare fuori. A me non è cambiato nulla, sono solo dispiaciuto per i tifosi del Palermo che stanno molto male dopo quello che è successo». (Giulio Cava)