martedì,Dicembre 10 2024

Sindaco di Scalea nei guai, arrestato per truffa ai danni dell’Asp di Cosenza

Stamane i finanzieri della Tenenza della Guardia di Finanza di Scalea hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Paola, Maria Grazia Elia, su richiesta del Procuratore capo della Repubblica, Pierpaolo Bruni e del sostituto procuratore, Maurizio De Franchis, con la quale è stata disposta la misura degli arresti domiciliari nei confronti del sindaco

Sindaco di Scalea nei guai, arrestato per truffa ai danni dell’Asp di Cosenza

Stamane i finanzieri della Tenenza della Guardia di Finanza di Scalea hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Paola, Maria Grazia Elia, su richiesta del Procuratore capo della Repubblica, Pierpaolo Bruni e del sostituto procuratore, Maurizio De Franchis, con la quale è stata disposta la misura degli arresti domiciliari nei confronti del sindaco di Scalea, Gennaro Licursi nonché la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio nei confronti di 3 dipendenti dell’A.S.P. di Cosenza. Contestualmente, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo per equivalente.

Sindaco di Scalea nei guai, ecco tutte le accuse

Il provvedimento cautelare, personale e reale, si colloca in un più ampio contesto di indagini – coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola ed eseguite dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Scalea – che attengono alla verifica della regolare presenza in servizio di pubblici dipendenti, a carico dei quali, in questo caso, è stato accertato un quadro indiziario particolarmente grave in ordine a condotte di truffa aggravata ai danni dello Stato e di falsa attestazione della presenza in servizio. Le indagini, protrattesi per alcuni mesi, hanno consentito di svelare un radicato e consolidato meccanismo di illiceità che ha consentito al sindaco – nella sua qualità di dipendente dell’A.S.P. di Cosenza – con la complicità di tre suoi colleghi, di assentarsi senza alcuna giustificazione dal luogo di lavoro.

Infatti, lo stesso, una volta timbrato il “cartellino”, lasciava l’ufficio si dedicava allo svolgimento di quotidiane attività di natura personale; sovente, il pubblico amministratore attestava falsamente di essersi recato in “missione” per conto dell’ufficio, occupandosi, anche in questo caso, di questioni non attinenti al servizio. In tal caso, le indagini hanno permesso di accertare, altresì, la complicità dei suoi colleghi, i quali, dipendenti presso diverse sedi dell’A.S.P. (Cosenza, Amantea,Scalea), attestavano che la missione si era svolta regolarmente, nonostante il sindaco non si fosse nemmeno mai recato presso le stesse.

L’attività investigativa e le ore di “assenteismo”

Le condotte criminose, accertate mediante l’installazione di telecamere all’interno degli uffici del Distretto Sanitario del Tirreno di Scalea, analisi dei tabulati telefonici e monitoraggio con sistema GPS, sono state ricostruite in maniera capillare, anche grazie ad un’accurata attività di pedinamento e sono state incrociate con i dati delle presenze giornaliere risultanti dalla macchina marcatempo. Il quadro che ne è emerso – oltre 650 ore di “assenteismo” nel periodo oggetto di indagini – ha fatto rilevare la marcata disinvoltura con la quale gli indagati hanno agito e resa necessaria l’emanazione del provvedimento cautelare, oggi eseguito.

È prevista una conferenza stampa presso la Procura della Repubblica di Paola, alla quale interverranno Pierpaolo Bruni, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Paola, il Colonnello Danilo Nastasi, Comandante Provinciale Guardia di Finanza di Cosenza ed il Capitano Federico Gragnoli, Comandante della Tenenza Guardia di Finanza di Scalea.

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