Il Cosenza chiude l’anno e il decennio perdendo. La Juve Stabia gioca un tempo e nella ripresa con un rigore di Forte porta a casa la vittoria e allunga a 24 punti in classifica posizionandosi a +4 sui Lupi. Non si chiude con il trittico di risultati consecutivi a cui si ambiva per vedere il volgere dell’anno e l’arrivo del calciomercato con i migliori propositi. A trazione anteriore nel primo tempo, più guardinga nel secondo eccetto l’errore di Capela, il Cosenza viene comunque applaudito dai quasi 800 tifosi arrivati da Cosenza per la partita. Rivière poco servito e una marcatura molto compassata, hanno fermato i rossoblù. Del resto la formazione di Braglia non ha dato l’idea di voler vincere la vittoria. Quello che la ricercava è stato Fabio Caserta, che ha spinto i suoi con la grinta e con i cambi verso il risultato finale. 

Un gennaio di investimenti

Al di là della sconfitta, Braglia ha saputo cambiare lo scenario negativo del Cosenza nelle ultime partite (i Lupi arrivavano forti di due successi di fila), dimostrando la caratteristica di risollevarsi nei momenti più difficili. Lo ha fatto nello scorso anno e anche nel campionato corrente, in una situazione, se vogliamo, più difficile data l’incertezza tattica e motivazionale di alcuni componenti della rosa. Aiutato da uno strafalcione paradossale della terna arbitrale nel corso della partita contro l’Empoli, i Lupi con 7 punti i 270 minuti hanno tolto una parte di delusione riverberata dai tifosi, soprattutto contro il presidente Eugenio Guarascio, visto in difficoltà nell’ultima uscita televisiva su Teleuropa Network.

Il gennaio del presidente dovrebbe essere connotato da un deciso intervento nel calciomercato. Centrocampo e difesa sono i reparti che necessitano in modo prioritario di rinforzi. Tra chi ha completamente disatteso le aspettative (Greco) e chi è alle prese con infortuni fastidiosi (Kone e Kanouté). Idda, Capela e Legittimo hanno svolto una buona gara, oggi. Fino al 90′. Tuttavia, Monaco non è sempre nelle migliori condizioni e Raffaele Schiavi che ha visto il girone di andata seduto in panchina. Per non parlare di trovare un attaccante più prolifico di Litteri che possa sostituire o comunque (se cambia il modulo) affiancare Rivière. Un mese anche per riconquistare la fiducia della piazza, arrivata ad una dura contestazione.

Le scelte di Braglia e Caserta

Non cambia di una virgola e se lo fa, mister Braglia, perché è spinto dalla necessità. Quella cioè di cambiare in difesa Monaco (Capela largo a destra nel trio difensivo, Idda centrale) e Bruccini a centrocampo (Sciaudone in coppia con Broh). Fabio Caserta, ex calciatore di Braglia quando il tecnico grossetano faceva calcio proprio a Castellammare di Stabia, vira sul 4-3-3. Forte in avanti è sostenuto da Bifulco e Canotto, mentre a Calò spetta il compito di orchestrare il gioco. 

Juve Stabia più aggressiva

L’importanza della gara, uno spareggio in ottica salvezza che può innescare rimpianti futuri per chi non è stato bravo ad averne approfittato, si sente. A percuotere di più, nel primo tempo, è la squadra di casa. La Juve Stabia, inizialmente con le tre punte offensive, aggredisce gli estremi di centrocampo e di difesa del Cosenza. Corsi e Capela (inserito da Braglia al posto di Monaco ma non centrale, ruolo che ricopre, invece, Idda), D’Orazio e Legittimo restano sotto pressione da una squadra alla continua ricerca della profondità per far esplodere qualcuno in avanti e oltrepassare la linea di porta. A ragione, però, le occasioni più ghiotte le vespe le conquistano grazie ai calci piazzati.

Quando l’orologio segna i primi 11 minuti dopo le 15, Pietro Perina si dimostra subito decisivo. Il portiere vola molto alto a cacciare un pallone calciato da Forte all’angolino più lontano. Nulla è impossibile per il portierone rossoblù. E’ un Cosenza che si difende dai tentativi di penetrazione campana. A limitare i danni ci pensano Sciaudone e in particolare Broh. Tant’è che al 32’, Fabio Caserta cambia modulo aumentando la presenza a centrocampo con l’intento di diminuirne la pressione dei centrali silani.

Forte resta avanzato, mentre Buchel si dispone sulla trequarti con alle sue spalle Bifulco e il calabrese di Corigliano Rossano Canotto. Si deve aspettare un altro calcio di punizione per intimidire gli avversari. 40’ Addae riceve palla (da una punizione dell’irrefrenabile Calò) in area sterzando verso il palo opposto alla sua posizione, ma il pallone sfiora davvero di poco la traversa uscendo. 

Errore di Capela, vincono i campani

Tornati dagli spogliatoi, il Cosenza sembra più vispo. Idda (6’, cross di Broh) non riesce a superare Russo, mentre né Rivière né D’Orazio arrivano al 9’ ad un traversone di Machach. La risposta dei campani arriva al 20’ con Addae che spara alto. La gara è combattuta, ma non c’è un continuo e diretto intervento dei portieri. A dispetto di Pezzuto di Lecce, Aureliano, grazie alla chiamata del collega di fascia, vede il tocco con il braccio di Capela sul tiro di Cissé. I nuovi regolamenti sono più stringenti e ogni tocco, indipendentemente dalla volontarietà, può rivelarsi un innesco di rigore. Forte al 44’ spiazza Perina. Il Cosenza decide di svegliarsi e vede tutto l’errore del suo ritardo. 30 secondi dopo il 95esimo, Idda sfiora il pallone proveniente dalla sinistra con la porta totalmente sguarnita.