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INTERVISTA Carlo Tansi: «Sradicherò il malaffare dalla Regione Calabria»

Cosenza Channel ha posto 15 domande, uguali per tutti, ai quattro candidati alla carica di presidente della Regione Calabria. Qui l’intervista integrale di Carlo Tansi, candidato presidente di tre liste civiche. Partiamo dalla sua candidatura. Cosa l’ha spinta a mettersi in prima linea per la guida della Regione Calabria? Nella mia esperienza triennale dal 2015 al

INTERVISTA Carlo Tansi: «Sradicherò il malaffare dalla Regione Calabria»

Cosenza Channel ha posto 15 domande, uguali per tutti, ai quattro candidati alla carica di presidente della Regione Calabria. Qui l’intervista integrale di Carlo Tansi, candidato presidente di tre liste civiche.

Partiamo dalla sua candidatura. Cosa l’ha spinta a mettersi in prima linea per la guida della Regione Calabria?

Nella mia esperienza triennale dal 2015 al 2018, alla dirigenza delle Protezione Civile Regionale sono stato costretto a denunciare il malaffare,  gli imbrogli e le spese assurde autorizzate da dirigenti che mi avevano preceduto nell’incarico. Ho avuto perciò modo di comprendere che la ‘ndrangheta dei rapimenti, del pizzo e dello spaccio, si è ormai trasformata in quella dei colletti bianchi, molto più potente e pericolosa.

Ho deciso di impegnarmi in prima persona nella politica, per occupare, come Gratteri ha chiesto, quelle postazioni istituzionali che la DDA, con azioni a tutto campo e senza sconti o riguardi per nessuno, stava tentando di liberare dai tentacoli della piovra ‘ndraghetistica, e, insieme a pochi calabresi perbene, di specchiate doti morali e riconosciuta competenza, ho deciso di candidarmi alla Presidenza della Regione Calabria. Il seguito di consensi sempre più palesi che la mia proposta di governo sta raccogliendo, mi conferma che la scelta è stata giusta ed opportuna.

La Regione Calabria è in esercizio provvisorio di bilancio. Qual è la sua strategia per dare sostanza all’azione di Governo?

Con una drastica riduzione dell’apparato burocratico apicale, attualmente elefantiaco con 27 direttori generali ed oltre 100 direttori di settore, si ridurrà notevolmente la spesa corrente ed i consumi. Si dovrà poi puntare sulla riorganizzazione dell’offerta sanitaria regionale, per la riduzione delle incenti somme che la Calabria versa alle altre Regioni per  prestazioni sanitarie che, potenziando e riorganizzando gli ospedali HUB e SPOKE della Regione potrebbero essere forniti nei nostri presidi ed utilizzando i nostri bravissimi medici ospedalieri. Spulciando il bilancio regionale sono certo che si potrà trovare il modo diulteriori non trascurabili risparmi della spesa corrente da impiegare diversamente.

Un punto centralissimo dei problemi della Calabria è l’educazione, ad iniziare dall’asilo nido. In Calabria, secondo un rapporto di “Save the Children” dello scorso settembre 2019, solo il 2,6% dei bambini frequenta un asilo nido. Cosa farà?

Il problema della scarsa frequenza dei bambini agli asili nido è contemporaneamente un problema strutturale, sociale ed economico, che non si può risolvere delegando la materia e le competenze solo agli Enti Locali. Occorrerà definire un programma sinergico tra le diverse istituzioni interessati e quindi trovare le risorse che attualmente non mi risulta siano previste nel bilancio regionale.

Nel territorio regionale esistono tre Università. Con quali misure si può garantire la copertura totale delle borse di studio?

Nel recente incontro avuto, presso il Rettorato dell’Unical con i rappresentanti di docenti e studenti sono stati evidenziati i problemi relativa alla drastica riduzione dei fondi previsti per le borse di studio che, nel 2019 non sarebbero stati erogati del tutto. Occorrerà trovare nel bilancio ordinario le risorse necessari, ma allo stato né io né i dirigenti degli atenei siamo in indicare una soluzione. Ovviamente sono pronto a valutare eventuali indicazioni concrete proveniente anche delle organizzazioni studentesche.

Secondo un report della Banca d’Italia tra il 2005 e il 2017 il settore agricolo ha visto diminuire il numero di fondi e di produttività. Come agire in senso contrario?

Nel mio programma ho previsto l’incremento per gli incentivi alle piccole e medie aziende che costituiscono la grande maggioranza delle attività agricole regionali.

Quali politiche proporrà per sostenere l’artigianato calabrese?

L’artigianato calabrese è caratterizzato da produzioni di nicchia realizzati  in laboratori di piccola e media consistenza e discretamente attrezzati, in grado di realizzare prodotti pregevoli, per sostenere questo tipo di artigianato è necessario incentivare la domanda. L’incremento del flusso turistico potrà incentivare la domanda di prodotti artigianali locali: una possibilità è data dal potenziamento della filiera relativa al recupero ed alla ristrutturazione edilizia nei centri storici.    

Da chi sarà composta la sua Giunta?

Per il rispetto che devo alle persone non intendo fare nomi. Saranno comunque persone che si distinguono per specchiate doti morali e riconosciuta competenza.

Parlando di grandi opere pubbliche, nei prossimi cinque anni su cosa punterà?

Il completamento della S. S. 106, il potenziamento e la modernizzazione delle ferrovia ionica e dell’Alta Velocità ferroviaria fino a Reggio Calabria, rappresentano i principali necessari  interventi del sistema infrastrutturale su terra. Tuttavia, in una penisola con oltre 850 km di coste, ed importanti approdi, come in particolare quello di Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria che necessitano di interventi di manutenzione straordinaria e potenziamento, ma sono in posizione strategica specialmente con riguardo ai collegamenti marittimi con i Paesi del Mediterraneo, lo sfruttamento finora minimo delle idrovie è una lacuna gravissima, frutto anche questa di disinteresse ed incompetenza da parte della casta politico-burocratica.

Ogni anno migliaia di giovani lasciano la Calabria per lavorare fuori. Siamo una regione destinata allo spopolamento. Qual è la sua proposta?

Quello che è accaduto a Crotone nel secolo scorso è la più evidente dimostrazione che i programmi basati sulle grandi industrie hanno fallito sul piano occupazionale ed hanno lasciato solo siti inquinati con costi enormi per le bonifiche. Per offrire possibilità concrete di lavoro dobbiamo valorizzare le nostre immense risorse paesaggistico-ambientali, culturali e storico-archeologiche, e bloccare tramite la loro corretta gestione, la fuga di braccia e cervelli.

I nostri giovani sono in grado di sostituire, con le loro competenze, l’attuale casta politico-burocratica, rendendola efficiente, trasparente ed al servizio dei calabresi onesti, e favorendo così lo sviluppo eco-compatibile nei settori del turismo culturale, balneare e montano, dell’agricoltura, della salvaguardia idrogeologica del territorio, che meglio si adattano alle peculiarità del nostro territorio, valorizzando le nuove tecnologie, che i giovani formati nelle nostre scuole e nelle nostre università sanno utilizzare nel migliore dei modi e per l’applicazione nei diversi settori produttivi.

Da oltre dieci anni la sanità calabrese è commissariata. I numeri dicono che i servizi sono peggiorati e curarsi non è più un diritto ma un privilegio, perché i cittadini sono costretti a rivolgersi alle strutture private. Chiederà al Governo nazionale di chiudere la fase commissariale?

Il nostro impegno sarà totale per dare finalmente concretezza al diritto alla salute che in Calabria è storicamente negato e da anni sottratto alle competenze del Governo Regionale e demandato a Commissari che, malgrado i “pieni poteri”, non hanno ottenuto risultati apprezzabili. 

La sanità si deve interessare delle necessità dei pazienti che obiettivamente vivono in un territorio che ha anche delle caratteristiche geografiche particolari. La base del problema è strutturale, il deciso potenziamento e la riorganizzazione ed il potenziamento della rete ospedaliera con Ospedali HUB ed Ospedali SPOKE, sulla base di un piano concertato con il Ministero, è necessaria, per garantire su tutto il territorio i Livelli Essenziali di Assistenza.

L’attuale disorganizzazione favorisce le strutture sanitarie private, ma, per ben comprendere il problema, non si può ignorare che molto spesso i vertici politici Regionali, di destra e di sinistra, sono proprietari di strutture sanitarie private.

La ‘ndrangheta dimostra di essere persuasiva e infiltrata nella pubblica amministrazione. Metterà mano alla burocrazia regionale?

Come ho già precisato nella risposta alla prima domanda, per assecondare e condividere l’efficace attività del procuratore Capo della DDA Nicola Gratteri, la lotta alla mafia deve essere principalmente rivolta a scardinare gli intrecci con una parte della burocrazia apicale della pubblica amministrazione, a partire da quella regionale, 

La Calabria dal punto di vista idrogeologico è sempre una regione a rischio frane e alluvioni. Quali sono gli interventi da fare per mettere al sicuro i calabresi?

Basterebbe utilizzare le risorse economiche che sono già disponibili, sia per realizzare opere già progettate a livello esecutivo, sia per programmare interventi di prevenzione e educazione ambientale.  

Uno dei settori trainanti della nostra regione dovrebbe essere il Turismo. La “Calabria bellissima” rimarrà solo uno slogan o darà vita a un progetto serio per rilanciare la nostra terra?

Il programma molto impegnativo ed articolato sul rilancio dell’offerta turistica, che riguarda l’utilizzazione ottimale delle enormi risorse paesaggistiche ambientali, storiche ed archeologiche, collegate alle possibilità di occupazione per i nostri giovani disoccupati, è ampiamente illustrato nel mio programma pubblicato sul sito “carlotansipresidente.it” che invito tutti a consultare anche per offrirmi contributi ed idee innovative.

Dai tirocinanti ai precari della sanità. In tanti attendono di conoscere il proprio futuro lavorativo. Come intende muoversi?

Il problema della stabilizzazione dei tirocinanti presenta complessità ed ostacoli amministrativi che potranno essere rimossi, o mitigati, solo attraverso approfondita attività di concertazione tra Regione, sindacati e ministero.

Ultima domanda: la prima cosa che farà una volta eletto presidente della Regione Calabria.

Ridimensionare l’organizzazione burocratica della Regione Calabria, che è alla base di ogni programma di vero cambiamento.

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