venerdì,Giugno 2 2023

INTERVISTA Francesco Aiello: «Sanità, lavoro e investimenti: vi dico tutto»

Cosenza Channel ha posto 15 domande, uguali per tutti, ai quattro candidati alla carica di presidente della Regione Calabria. Qui l’intervista integrale di Francesco Aiello, candidato presidente del M5S e di una lista civica. Partiamo dalla sua candidatura. Cosa l’ha spinta a mettersi in prima linea per la guida della Regione Calabria? La voglia di

INTERVISTA Francesco Aiello: «Sanità, lavoro e investimenti: vi dico tutto»

Cosenza Channel ha posto 15 domande, uguali per tutti, ai quattro candidati alla carica di presidente della Regione Calabria. Qui l’intervista integrale di Francesco Aiello, candidato presidente del M5S e di una lista civica.

Partiamo dalla sua candidatura. Cosa l’ha spinta a mettersi in prima linea per la guida della Regione Calabria?

La voglia di cambiare, di fermare l’emigrazione giovanile, intellettuale e sanitaria; la voglia di servire la mia gente. Mi ha spinto anche il desiderio di mettere le competenze ed esperienze personali a servizio della mia terra, che ha risorse umane, culturali e naturali straordinarie, purtroppo mai valorizzate dal centrodestra e dal centrosinistra, che hanno governato la Regione con gli stessi metodi e con un risaputo trasversalismo politico, causa della marginalità della Calabria in Italia e in Europa.

La Regione Calabria è in esercizio provvisorio di bilancio. Qual è la sua strategia per dare sostanza all’azione di Governo?

I conti della Regione sono un grosso problema, che va “aggredito” subito. Ho in mente assessori competenti, giovani e sganciati dal sistema dei partiti. Intendiamo rivedere la spesa comunitaria e creare in primo luogo un collegamento tra università, imprese e territori della Calabria, al fine di favorire produttività e commercializzazione. Vogliamo snellire la burocrazia, riorganizzare gli uffici regionali, garantire servizi alle imprese e intervenire sul sistema dei trasporti. Per questo andremo a trovare i fondi che servono.

Particolare attenzione vogliamo dedicare al rilancio effettivo del Porto di Gioia Tauro, per cui si è impegnato moltissimo l’allora ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Poi abbiamo un programma che tra l’altro prevede l’efficientamento energetico, e i soldi del governo nazionale ci sono, la valorizzazione dei Parchi istituendone degli altri, la messa a sistema dell’offerta turistica e culturale, il potenziamento del trasporto locale, la formazione professionale sulla base delle specificità dei territori, nonché la ripresa del Terzo settore e dell’assistenza sanitaria e sociale, anche tramite intervento del governo nazionale.

Un punto centralissimo dei problemi della Calabria è l’educazione, ad iniziare dall’asilo nido. In Calabria, secondo un rapporto di “Save the Children” dello scorso settembre 2019, solo il 2,6% dei bambini frequenta un asilo nido. Cosa farà?

È un problema da affrontare e risolvere in tempi rapidi. In parlamento il Movimento 5 Stelle ha lavorato molto, a riguardo. I finanziamenti per gli asili nido sono una preoccupazione fissa del Movimento. Abbiamo già un collegamento tra Roma e Catanzaro. Attiverò più tavoli operativi e renderò partitamente conto alle famiglie. La crescita, l’educazione e la formazione dei minori è tra le nostre priorità. Peraltro ho già anticipato un aumento dei fondi per l’ufficio del Garante regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

Nel territorio regionale esistono tre Università. Con quali misure si può garantire la copertura totale delle borse di studio?

La questione ha due livelli di intervento: regionale e statale. La mia amministrazione farà la sua parte come nessun’altra, ma occorre che il diritto allo studio trovi una diversa attuazione da parte del governo nazionale. Il problema non è soltanto coprire i costi delle borse di studio, ma è fermare l’emigrazione intellettuale dalla Calabria. Per questo serve un collegamento tra università, imprese e territori calabresi, che soltanto noi proponiamo.

Secondo un report della Banca d’Italia tra il 2005 e il 2017 il settore agricolo ha visto diminuire il numero di fondi e di produttività. Come agire in senso contrario?

Abbiamo ascoltato gli addetti e gli operatori calabresi e riversato parte delle loro proposte nel nostro programma. In ordine alle risorse statali ci sono già precisi impegni del governo nazionale: per la promozione, la commercializzazione e il consumo di prodotti della nostra terra. Per quanto concerne gli aiuti con fondi europei, va cambiato registro: di più alle produzioni, piuttosto che alla superficie agricola in quanto tale.

La nostra idea di sviluppo dell’agricoltura prevede anche l’assistenza alle imprese e lo snellimento della burocrazia. Qui ne ho potuto parlare soltanto in sintesi. Sottolineo che l’agricoltura è per noi un settore trainante per lo sviluppo collettivo. Centrodestra e centrosinistra hanno costruito fortune elettorali con le promesse agli agricoltori, mai mantenute.

Quali politiche proporrà per sostenere l’artigianato calabrese?

Mettere a sistema, come noi vogliamo fare, l’offerta turistica calabrese significa riprendere l’artigianato. Il recupero dei borghi antichi e dei mestieri dell’artigianato è un punto di forza del nostro programma. Inoltre intendiamo investire sulla formazione. Penso, per esempio, al valore dei liutai, degli orafi, dei sarti e dei ceramisti calabresi. Vogliamo mantenere questa tradizione anche con precisi indirizzi formativi: dalle professioni del turismo a quelle delle arti.

Da chi sarà composta la sua Giunta? 

Persone di alto profilo professionale e umano, testimoni di impegno reale, di abnegazione e di legalità. Giovani preparati e figure con storie di lotta civile per il bene comune. Tutti saranno lontani dal sistema dei partiti, che ha rovinato la Calabria.

Parlando di grandi opere pubbliche, nei prossimi cinque anni su cosa punterà?

Porto di Gioia Tauro, linea ferroviaria e statale ionica, collegamenti per l’interno della regione.

Ogni anno migliaia di giovani lasciano la Calabria per lavorare fuori. Siamo una regione destinata allo spopolamento. Qual è la sua proposta?

Questo è un tema di cui, al di là della campagna elettorale, mi occupo da molti anni come studioso. Da molto tempo anche il mio portavoce ha fornito analisi e spunti profondi a riguardo, pure con il volume “La società sparente”. Oggi centrodestra e centrosinistra parlano di emigrazione, ma sono loro che l’hanno causata e alimentata.

Valorizzazione e promozione delle risorse territoriali, snellimento burocratico, finanziamenti dedicati e agevolazioni mirate, formazione, programmazione, servizi e stretta collaborazione con università, imprese, sindacati e associazioni è la mia ricetta per creare lavoro, quindi autonomia, indotto e libertà.

Da oltre dieci anni la sanità calabrese è commissariata. I numeri dicono che i servizi sono peggiorati e curarsi non è più un diritto ma un privilegio, perché i cittadini sono costretti a rivolgersi alle strutture private. Chiederà al Governo nazionale di chiudere la fase commissariale?

Abbiamo un progetto, a riguardo. Con una proposta di legge già presentata dal Movimento 5 Stelle puntiamo a distribuire il Fondo sanitario secondo i fabbisogni di cure nel territorio. Questo permetterebbe alla sanità calabrese di avere almeno 130 milioni all’anno in più e in concreto di uscire dal commissariamento e dal piano di rientro. Poi va riorganizzato tutto il sistema della sanità, partendo dalla scelta di dirigenti capaci, liberi e coraggiosi. Così possiamo avere più medici e paramedici, garantire buone cure in Calabria e investire nella specialistica e nella prevenzione.

La ‘ndrangheta dimostra di essere persuasiva e infiltrata nella pubblica amministrazione. Metterà mano alla burocrazia regionale?

Certo. Rivoluzionerò intanto la dirigenza regionale, sempre uguale da 30 anni. Riscriveremo il Piano regionale Anticorruzione, avremo il difensore civico regionale e creeremo un sistema efficace di controllo degli atti, che dovranno essere tutti accessibili via internet. Inoltre rinunceremo formalmente agli affidamenti diretti, tranne che nei casi di necessità e urgenza.

La Calabria dal punto di vista idrogeologico è sempre una regione a rischio frane e alluvioni. Quali sono gli interventi da fare per mettere al sicuro i calabresi?

Grazie al Movimento 5 Stelle ci sono a riguardo una montagna di risorse dello Stato. Si tratta dunque di programmare gli interventi e di riorganizzare l’azienda Calabria verde, cosa che faremo. Troppo spesso Calabria verde è stata uno strumento di consenso elettorale e di spreco immane di risorse. Questo ha mortificato anche gli operai della stessa azienda regionale, spesso denigrati. Nel merito, invece, le responsabilità sono politiche e di vertice.

Uno dei settori trainanti della nostra regione dovrebbe essere il Turismo. La “Calabria bellissima” rimarrà solo uno slogan o darà vita a un progetto serio per rilanciare la nostra terra?

Sono contrario agli slogan. Per il turismo serve un’organizzazione che finora è mancata. Dopo viene la promozione. Centrodestra e centrosinistra hanno fatto soltanto pubblicità, per esempio con Rtl e con la famosa trasferta di Spoleto.

Dai tirocinanti ai precari della sanità. In tanti attendono di conoscere il proprio futuro lavorativo. Come intende muoversi?

Verificando attentamente tutte le possibilità di stabilizzazione e di utilizzo dei precari senza tenerli più appesi alle varie elezioni. Dico quello che faccio e faccio quello che dico. 

Ultima domanda: la prima cosa che farà una volta eletto presidente della Regione Calabria.

Farò riportare a norma il corrispettivo della Regione al policlinico universitario di Catanzaro. È una storia che si trascina dal 2008, su cui centrodestra e centrosinistra non sono mai intervenuti. Nel complesso parliamo di un centinaio di milioni di euro – della Regione – da recuperare, arrivati al policlinico a prescindere dalla produzione resa e contro le norme nazionali vigenti dal 2012.

La seconda cosa sarà l’interruzione del rapporto con l’advisor del Piano di rientro Kpmg. Ci sono tanti bravi contabili in Calabria, che possono fare di più ad un prezzo decisamente inferiore. La terza cosa sarà la cessazione del rapporto con il gestore del servizio idrico Sorical, un carrozzone politico che è servito a distribuire prebende tra centrodestra e centrosinistra. 

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