Dirigenti comunali, i risultati non arrivano: il caso Campanella
La maglia nera – ma forse, visti i trascorsi politici, avrebbe preferito una camicia dello stesso colore – di peggior dirigente del Comune di Cosenza per il 2018 va a Mario Campanella. Secondo gli organi di controllo interni di Palazzo dei Bruzi non ha fatto neanche metà del proprio dovere. I primi mesi a Palazzo
La maglia nera – ma forse, visti i trascorsi politici, avrebbe preferito una camicia dello stesso colore – di peggior dirigente del Comune di Cosenza per il 2018 va a Mario Campanella. Secondo gli organi di controllo interni di Palazzo dei Bruzi non ha fatto neanche metà del proprio dovere.
I primi mesi a Palazzo dei Bruzi
Giornalista, vicinissimo per lungo tempo a Tonino Gentile, ottiene la nomina fiduciaria da Mario Occhiuto ai primi di luglio del 2017. Il sindaco lo vuole a capo del Settore Educazione e successivamente – anche se soltanto per una quarantina di giorni, tra agosto e settembre dello stesso anno – quello Welfare. Quei primi sei mesi di lavoro sulle scuole cittadine non ricevono, però, alcuna valutazione nella relazione sul Piano delle performance degli uffici di Palazzo dei Bruzi che la Giunta ha approvato lo scorso anno.
Nel documento, gli organi di controllo attribuiscono gli ottimi risultati del Settore (100% di obiettivi raggiunti) a colei che aveva preceduto Campanella da gennaio a giugno: Giuliana Misasi. Poco male per il neo dirigente, visto che la scarsa considerazione nel report si tramuterà comunque in poco più di 35mila euro lordi di stipendio a fine 2017 per lui. O, potrebbe dire qualcuno, meno male, a giudicare dall’analisi su quanto fatto da Campanella l’anno dopo.
Il crollo del 2018
Nel 2018 risulta essere l’unico dirigente del Comune di Cosenza a non raggiungere nemmeno metà degli obiettivi assegnati, ottenendo nel complesso un misero 25% di risultati. Difficile attribuire le colpe di un crollo simile dell’efficienza del Settore solo alla riduzione da 16 a 13 degli impiegati e non a chi dava loro ordini. I compiti previsti dall’assessore Lanzino per Campanella e i suoi uomini sono riportati nella tabelle qui sotto.
Non sembravano essere imprese impossibili, specie la preparazione di 40 questionari sulla gestione della Città dei Ragazzi o i 6 controlli a campione nelle mense da programmare nell’arco di un anno, ma realizzabili tanto quanto quella – riuscita al 100% secondo la relazione sulle performance dei dirigenti – di distribuire i buoni libro alle famiglie prima che iniziasse l’anno scolastico e non mesi dopo.
Le incongruenze nelle valutazioni
Qui, però, il caso Campanella vira dal nero al… giallo. Stando a quanto pubblicato sul sito di Palazzo dei Bruzi (LEGGI QUI), i buoni libro per l’anno scolastico 2018/2019 sono stati consegnati a partire dal 19 dicembre. Tre settimane di ritardo rispetto all’anno precedente (LEGGI QUI) e ben oltre il primo giorno di scuola. Ergo, obiettivo non raggiunto, cosa che al dirigente riuscirà invece nel 2019 con i buoni finalmente pronti per fine agosto. (LEGGI QUI)
D’altra parte, anche uno dei fallimenti di Campanella nel 2018 non risulta tale: il Comune ha avviato un progetto sperimentale in una scuola primaria (l’indirizzo Montessori nell’Istituto comprensivo “Via Roma – Spirito Santo”) e lo ha annunciato sul proprio portale nel luglio di quell’anno (LEGGI QUI).
Anche con le dovute correzioni, quindi, quel 25% di successo come dirigente per l’ex gentiliano rimarrebbe tale e i conti tornerebbero. Con la speranza, a questo punto, che i quasi 71mila euro lordi di stipendio che Palazzo dei Bruzi ha pagato a Campanella nel 2018 non comprendessero anche premi di produzione.