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Carcere di Cosenza, detenuto immunodepresso «a rischio contagio»

Da parte dei difensori Avv. Giuseppe Iemma del foro di Locri e Chiara Penna del foro di Cosenza   Il Sig. Giorgi Attilio, di anni 36, è sottoposto a misura cautelare dal 2015 nell’ambito di un procedimento che lo vede imputato per 416 bis c.p., (attualmente detenuto presso il carcere di Cosenza da oltre un anno), ed è affetto

Carcere di Cosenza, detenuto immunodepresso «a rischio contagio»

Da parte dei difensori Avv. Giuseppe Iemma del foro di Locri e Chiara Penna del foro di Cosenza  

Il Sig. Giorgi Attilio, di anni 36, è sottoposto a misura cautelare dal 2015 nell’ambito di un procedimento che lo vede imputato per 416 bis c.p., (attualmente detenuto presso il carcere di Cosenza da oltre un anno), ed è affetto da una serie di patologie precedenti alla carcerazione, che con la stessa si sono però acuite.

Ha bisogno di cure specialistiche che non vengono somministrate e di esami specifici che non vengono effettuati, pur essendo da tempo prescritti dallo stesso personale medico del carcere. Nonostante molteplici segnalazioni, consulenze tecniche ed istanze, e specifici provvedimenti dell’ Autorità Giudiziaria, l’Amministrazione Penitenziaria non si è fatta carico di predisporre definitivo trasferimento in un Centro del circuito Carcerario. In particolare il Giorgi è affetto da un disordine immunoreattivo la cui causa è, ad oggi, ignota.

Considerato il quadro complesso, data la già inequivocabile e sostanziale impossibilità di svolgere gli accertamenti sanitari urgenti e necessari sul paziente Giorgi Attilio in ambito inframurario in condizioni normali, è stata presentata istanza in data 18 marzo affinché fosse sostituita la misura carceraria con quella domiciliare, per preservare il giovane da possibili contagi, vista l’emergenza COVID 19.

La situazione del Giorgi, infatti, involge patologie ematiche specifiche che richiedono strutture altamente specializzate e che lo rendono soggetto immunodepresso. Qualora egli fosse malauguratamente contagiato dal COVID19, infatti, non risulterebbe possibile intervenire a tutela della sua salute tempestivamente.

In data 31 Marzo 2020, il GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria rigettava la richiesta di sostituzione della misura e disponeva comunicazione al DAP per provvedere al trasferimento del GIORGI (l’ennesimo) presso un SAI dell’Amministrazione penitenziaria. Si ribadisce,  l’ennesimo provvedimento di trasferimento, stante l’ inerzia registrata da parte della stessa Amministrazione Penitenziaria, 

Sul punto si specifica doverosamente  che il nostro Assistito è stato trasferito presso il Centro Diagnostico dell’ Amministrazione Penitenziaria situato nella Struttura Penitenziaria di Siano- Catanzaro, su sollecitazione anche del responsabile sanitario della Casa Circondariale di Cosenza, solo per un breve periodo ( pochi mesi)  nell’autunno 2019, ma solo per svolgere accertamenti;  è poi stato rimandato al Carcere di  Cosenza, senza che venissero espletati tutti quelli prescritti.

in ogni caso, si ritiene che e ad oggi, un trasferimento del Giorgi sarebbe molto rischioso ed inutile, tanto che nella giornata del 31 Marzo 2020 la difesa ha provveduto ad inviare immediatamente pec al DAP e all’amministrazione del Carcere di Cosenza, nella quale si richiede che l’eventuale trasferimento dovrà necessariamente avvenire con tutte le cautele del caso: tute biocontenitive, mascherine e mezzo sanificato. Ma  soprattutto si evidenzia che è da scongiurarsi un trasferimento in strutture del NORD visto il pericoloso stato di emergenza.

Inoltre, è stata richiesta in data 1 Aprile copia della relazione richiesta dal GIP al carcere di Cosenza, con la quale – per quanto risulta dall’ordinanza – sarebbero emersi dei dati che – testuale – “sconfessano” le valutazioni difensive e ritengono il Giorgi compatibile col sistema carcerario, escludendo dunque uno stato di pericolo della sua vita  stante il rischio  di un eventuale contagio. Sic.!!!!

Ad oggi tale relazione non è ancora pervenuta. Inutile precisare che come  difensori siamo in disaccordo e riteniamo la situazione del Giorgi fortemente a rischio, qualora fosse malauguratamente esposto al contagio del Covid 19. Ci riserviamo di valutare l’opportunità di procedere ad apposita  denuncia presso le Autorità Competenti, qualora il quadro clinico peggiorasse a causa dell’  inadempienze da parte del personale che dovrebbe per Legge  disporre tutte le cautele a sostegno e difesa dello stato di salute del detenuto. 

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