mercoledì,Giugno 7 2023

Villa Torano, la Regione ha violato un’ordinanza della Santelli?

Il giallo dei tamponi effettuati a “Villa Torano” continua a non avere una soluzione. Sebbene il numero dei positivi al Covid-19 sia fortunatamente crollato rispetto ai primi dati diffusi, resta il mistero sulle procedure adottate per le verifiche sui casi sospetti. Sono in tanti a nutrire dubbi su quanto accaduto. E tra questi c’è anche

Villa Torano, la Regione ha violato un’ordinanza della Santelli?

Il giallo dei tamponi effettuati a “Villa Torano” continua a non avere una soluzione. Sebbene il numero dei positivi al Covid-19 sia fortunatamente crollato rispetto ai primi dati diffusi, resta il mistero sulle procedure adottate per le verifiche sui casi sospetti. Sono in tanti a nutrire dubbi su quanto accaduto. E tra questi c’è anche Carlo Guccione, che ha inviato un’interrogazione a risposta scritta a Jole Santelli chiedendole di fare chiarezza sulla vicenda. Il consigliere del Pd ha due domande in particolare per la presidente della Regione: «Come mai non è stato coinvolto il Dipartimento Prevenzione dell’Asp di Cosenza?». E, ancora: «Come mai la Protezione civile regionale in autonomia ha fornito 200 tamponi a “Villa Torano”?». I punti oscuri a riguardo, in effetti, non mancano. E Guccione li ricorda ripercorrendo i capitoli del giallo della Rsa.

L’ordinanza della Santelli: era l’Asp a dover fornire i kit a Villa Torano, non la Regione

«Il caso viene alla luce la mattina del 13 aprile – spiega – quando una paziente ricoverata nella struttura viene trasferita al Pronto soccorso dell’Annunziata di Cosenza con sintomi riconducibili al Covid-19. Nel tardo pomeriggio alla paziente viene diagnosticato il Coronavirus attraverso il tampone che dava esito positivo». Ed è da questo momento che cominciano le anomalie. «Tale comunicazione, stranamente, sarebbe stata trasmessa al Dipartimento Salute della Regione Calabria e non al Dipartimento Prevenzione dell’Asp di Cosenza», scrive il consigliere del Pd. Per poi sottolineare di non sapere «in base a quale procedura la Protezione civile regionale abbia affidato 200 tamponi alla proprietà della Rsa “Villa Torano” tra la notte del 13 aprile e la mattina del 14 aprile».

L’estratto dellordinanza con cui Jole Santelli dispone che siano le Asp a fornire i tamponi da utilizzare per i test sui sospetti casi di Covid-19

I tamponi effettuati a “Villa Torano” non avrebbero dunque nulla a che vedere con l’Asp di Cosenza, il cui coinvolgimento era invece obbligatorio. C’è un’ordinanza della presidente regionale, la numero 20 del 27 marzo, che specifica infatti le procedure da adottare in queste situazioni: «l’attività di screening presso le strutture residenziali (Rsa, Rsm, Case protette, Case di riposo) dovrà essere eseguita a cura delle direzioni sanitarie di dette strutture, previa acquisizione dei necessari kit dalle Asp», si legge al punto 2. Ma quella di Cosenza, ribadisce Guccione, non è stata coinvolta da subito. Quindi la Regione, occupandosi direttamente del problema, avrebbe violato le sue stesse disposizioni.

I dubbi dell’Ordine degli infermieri e quelli di Guccione sui tamponi effettuati

I punti oscuri non si fermano qui, anzi. «La vicenda appare ancora più grave – si legge nell’interrogazione – anche alla luce della nota diramata dal presidente dell’Ordine degli infermieri di Cosenza». Quest’ultimo, infatti, ha dichiarato che «Nessun infermiere ufficialmente ha eseguito i tamponi poi risultati errati nella casa di riposo Villa Torano». E adesso pretende «che si dica chi ha eseguito quei tamponi, che metodologia si è applicata e di chi è la responsabilità».

Guccione invoca trasparenza e una gestione meno confusionaria di quella vista finora, viste le possibili ripercussioni su tutto il territorio e non solo nella residenza sanitaria. «Chiedo di mettere in atto tutte le iniziative necessarie a fare chiarezza su quanto accaduto per garantire la sicurezza e la salute dei pazienti ricoverati e dei dipendenti di “Villa Torano”. Inoltre – conclude – chiedo che venga predisposto un coordinamento di tutti i sindaci dei Comuni coinvolti, in quanto molti pazienti e dipendenti della struttura risiedono in altri territori diversi da Torano».

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