Arguzie, frecciatine, sguardi acuti. Il Consiglio comunale si è animato di colpo quando è arrivato il momento del punto numero tre all’ordine del giorno: il bilancio consolidato 2019. C’era già stato l’ok della Commissione in mattinata, non senza qualche botta e risposta tra i consiglieri della minoranza stessa. Nel corso dell’Assise, invece, questi hanno ritrovato compattezza e anche forza d’intenti nel puntualizzare aspetti più o meno inerenti all’argomento in questione. Tra una divagazione sulle buche di Cosenza e un’altra sull’albero di Natale, alla fine la maggioranza attuale ha approvato la pratica avviata dalla maggioranza dell’epoca. Che, adesso, come evidenziato da D’Ippolito (FdI) siede invece tra i banchi con vista isola pedonale in appena otto unità. Giochi di parole a parte, a Palazzo dei Bruzi è mancata l’unanimità perché Ciacco («non è etico») e Savastano, entrambi di Cosenza 2050, si sono astenuti al pari di Bianca Rende. L’ex candidata a sindaco ha evidenziato la sua coerenza al microfono, ricordando il niet dell’epoca per supportare la scelta odierna.

Approvato tra le polemiche il bilancio consolidato 2019

Le schermaglie sono partite con l’intervento di Francesco Caruso (Gruppo Misto), di cui riferiamo a parte in un articolo dedicato. Ha palesato stupore stigmatizzando i tempi con cui i consiglieri hanno ricevuto i documenti relativi al bilancio consolidato 2019. «Li abbiamo avuti in mano solo ieri – ha detto -. Ci auguriamo, per le prossime volte, di seguire le le attività in maniera più densa. Ad ogni modo, il nostro voto è favorevole perché, al di là dei numeri, esprime un senso di responsabilità. È la cartina di tornasole dell’attività di una maggioranza che ho sostenuto convintamente». 

Gli fa eco D’Ippolito. «La maggioranza – ha asserito – vota per la prima volta una pratica al bilancio avendo consegnato le carte ieri e a margine di una discussione avvenuta solo stamattina. Noi mai ci siamo presentanti in questo modo, mai l’aula è stata così impreparata». Parole che hanno incontrato il disappunto dell’altra parte politica, irritata anche da un riferimento temporale. «Non c’era scadenza perentoria, né un termine ultimo. Perché fare tutto oggi, pertanto? La minoranza ha senso di responsabilità. Alcuni consiglieri – ha svelato inoltre – avevano aperto ad un rinvio, mentre oggi hanno chiesto di votare».

Le risposte della maggioranza

Il presidente della commissione Bilancio, Tinto (Cosenza 2050), ha replicato a tono. «Documentazione non arrivata in tempo? Approviamo un bilancio che doveva essere votato entro il 30 settembre 2020. Sono lieto dello spirito di collaborazione della minoranza, meno quando si sottolineano alcune cose». Fuorivia (Cosenza 2050) ha scelto invece la strada della concretezza. «Anche se avessimo avuto altri 20 giorni di tempo, non avremmo interpretato a dovere ogni numero. La garanzia sono le conclusioni dei dirigenti. È corretto, tuttavia, che in commissione le carte arrivino con largo anticipo anche per evitare atteggiamenti strumentali». Per nulla in punta di penna Frammartino (PSI): «Non c’è discussione che tenga – ha detto rivolgendosi all’opposizione -. Voi avete l’obbligo di votare questo bilancio perché lo avete prodotto. Rispettate chi vota sì anziché astenrsi. Sarebbe scandaloso un vostro diniego».

Covelli: «Non avrei votato»

Prendendo la parola, l’assessore ai Trasporti Damiano Covelli (Pd) ha dato il suo contributo all’acceso dibattito. «Se fossi stato consigliere comunale non avrei votato il bilancio consolidato 2019. Mi sarei astenuto – ha sentenziato generando la reazione dei destinatari del suo discorso, in particolare Spataro -. Si sarebbe dovuto approvare entro settembre 2020 e non è una pratica di bilancio voluta da noi, che ci troviamo a sopperire ad un’assenza amministrativa. Per senso di responsabilità esprimeremo un voto favorevole, ma guardiamo avanti perché parliamo del bilancio dell’anno in cui è stato dichiarato il dissesto». 

La chiosa di Franz Caruso sull’approvazione del bilancio 2019

Prima delle dichiarazioni di voto è stato il sindaco Franz Caruso a chiudere il cerchio. «La pratica non è politica, ma istituzionale. È un atto che comporta la valutazione di gestione di un’amministrazione che non è la nostra. E non è vero che poteva slittare, è tutto consequenziale per i prossimi bilanci da approvare. Non si è mai vista un’amministrazione restare senza strumento economico di bilancio per un anno intero». Per la cronaca, sono stati approvati anche i verbali sulle precedenti sedute consiliari e si è preso atto della trasformazione di “Cosenza Acque Spa in liquidazione” in “Azienda Speciale Consortile”.