Caso Planetario, il sindaco Caruso incontra Piperno e promette: «Lo rimetteremo in funzione» – VIDEO
Il papà dell'opera, tra i fautori del progetto originario, ha incontrato il primo cittadino e ha partecipato a una riunione della commissione cultura dedicata proprio al futuro dell'opera abbandonata da due anni. Insieme pensano ad attività mondane da realizzare per l'estate
Oggi pomeriggio il sindaco di Cosenza Franz Caruso ha avuto un incontro a porte chiuse con il professor Franco Piperno (qui l’intervista rilasciata qualche giorno fa) per far luce sulla situazione del Planetario, opera costata quasi 8 milioni di euro, e oggi avvolta dall’oblio.
L’incontro tra Piperno e Caruso
«Oggi – ha detto il sindaco Franz Caruso– ci troviamo a gestire una situazione difficile. Intanto l’opera dovrà essere completata anche per quanto riguarda la parte esterna relativa al Parco delle Scienze, su cui insiste un apposito finanziamento. La struttura dovrà, comunque, essere assoggettata a nuovi e necessari lavori manutentivi e dovrà esserne implementata ed integrata la strumentazione. Consapevoli che si tratta di un’opera bellissima e di valenza nazionale, utile alla crescita collettiva, il nostro impegno è tutto proteso alla risoluzione di queste problematiche, fermo restante la volontà di renderlo comunque sin da subito accessibile avendo ottenuto per l’attività all’interno del Planetario nuove risorse finanziarie». In perfetto accordo con il sindaco Caruso, Piperno, ha prospettato l’idea di riaprirlo, almeno per aspetti “mondani” già in questo periodo estivo.
«È necessario – ha sostenuto Piperno – stilare innanzitutto un piano delle necessità e dar vita ad un progetto ampio delle attività con il coinvolgimento dell’Unical, abbracciando non solo i dipartimenti scientifici ma anche quelli umanistici, chiamando al lavoro volontario presso la struttura i dottorandi, anche al fine di prospettare loro una nuova proposta lavorativa una volta terminato il percorso di formazione».
Sul punto il primo cittadino di Cosenza ha informato Piperno che è in essere un protocollo d’intesa tra il Comune di Cosenza e l’Unical che abbraccerà anche questi aspetti legati alla funzionalità del Planetario. Dal colloquio è emersa, inoltre, l’idea di coinvolgere il Centro Internazionale di Studi Telesiani Bruniani e Campanelliani, per recuperare il ruolo culturale strategico e prestigioso che Cosenza ha ricoperto in passato.
Al termine dell’incontro si è convenuto che Piperno preparerà, già nei prossimi giorni, uno schema progettuale di attività, mentre il Comune provvederà a stilare il piano delle priorità tecnico-burocratiche da superare e volte a riaprire l’opera per renderla finalmente operativa.
«A guardare com’è ridotto mi sale una grande tristezza» aveva detto Franco Piperno qualche giorno fa ai nostri microfoni. Lui, Fisico e intellettuale, che del Planetario di Cosenza può essere quasi definito un padre, ha chiesto di poter essere ricevuto da Caruso con cui, fino a poco fa, ha avuto un lungo colloquio. Dopo Piperno è stato invitato a partecipare anche alla seduta della commissione cultura del Comune di Cosenza dedicata al caso Planetario. Insomma qualcosa si muove (finalmente).
La vicenda è esplosa dopo l’articolo lanciato su Cosenza Channel ha lanciato qualche settimana fa che ha portato in molti a interrogarsi sul futuro di un’opera che rischia di diventare la solita cattedrale nel deserto, il classico buco nero in cui i soldi pubblici entrano senza restituire un bel niente in cambio. Ma se questa è astrofisica applicata alla politica, a Cosenza meglio restare sulla Terra per capire come e quando il famoso bando verrà sbloccato e in che termini si intenderà il rilancio del Planetario.
La (travagliata) storia di un’opera che doveva essere rivoluzionaria
Per capire come sia finita così male una storia iniziata sotto una buona stella (a giudicare dai fasti dell’inaugurazione), dobbiamo risalire al bando pubblicato nel 2020 per la gestione della locazione. Si fanno avanti tre aziende, 1 si ritira quasi subito lasciando la palla in mano alle altre due. Il fitto annuale da pagare, ammonta a circa 70mila euro (6400 euro al mese), più le migliorie e la gestione.
A spuntarla è un’impresa di Crotone, la Fabiano Eventi a cui la struttura non è mai stata consegnata. Dal momento dell’affido si perdono le tracce della procedura e sul sito del Comune di Cosenza, resta a galleggiare nel vuoto l’avviso per la manifestazione d’interesse.
E uscimmo a riveder le stelle(?)
L’ex sindaco Mario Occhiuto, qualche giorno fa su fb ha tirato una stoccata all’attuale amministrazione guidata da Franz Caruso: « Durante il periodo Covid – scrive – per evitare perdite di tempo alla ripresa, avevamo espletato la gara per la gestione. Adesso vedo che è tutto fermo e che non si effettua neanche la manutenzione ordinaria». La gara di cui parla è stata indetta in pieno periodo Covid e ha portato a un nulla di fatto «Causa pandemia» si giustifica il responsabile del procedimento, l’architetto Giuseppe Bruno, ma il bando fu pubblicato nel mezzo della crisi sanitaria e ancora non si comprende la ratio di questa procedura che si sarebbe, giocoforza, fermata (come infatti è avvenuto). Adesso la ditta che ha vinto, rivendica la sua posizione, ma nessuno, fino ad ora, gli ha sottoposto alcun contratto da firmare. Da oggi, pare, la musica cambierà e forse (meglio restare cauti) anche il Planetario riuscirà a riveder le stelle.