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Non c’è pace per la Superstrada delle Terme e per la viabilità della Valle dell’Esaro e della costa tirrenica in generale. Quella che doveva essere un’opera di grande respiro, in grado di collegare in meno di un’ora le coste del Tirreno e dello Jonio, è invece una delle strade che sta mostrando le maggiori criticità, sia dal punto di vista della sicurezza che dal punto di vista della qualità dell’arteria stradale.
Non solo le tante vittime che purtroppo questa strada ha registrato negli anni, non solo i lavori e le interruzioni che vanno avanti da un anno: adesso a rallentare il cammino di chi si muove dalla Valle dell’Esaro al Tirreno anche l’apparizione di mucche e altri animali da pascolo contribuiscono a far diventare questa strada un inferno.
Superstrada delle Terme, il viadotto chiuso e la viabilità alternativa dalla montagna
Per la seconda estate consecutiva, infatti, la strada non sarà pienamente percorribile per l’interruzione del Viadotto Valle Leto. Il ponte, infatti, ha subito un cedimento lo scorso anno ed è stata quindi attivata, dopo alcuni giorni di chiusura, un percorso alternativo che si inerpica sui monti di Fagnano Castello per ridiscendere poi nuovamente verso il mare. Si tratta di diversi chilometri ricchi di curve e con la carreggiata molto stretta, con diversi punti in cui è anche complicato far passare due automobili contemporaneamente. Già dalla scorsa estate diversi sindaci protestarono chiedendo ad Anas misure immediate e urgenti, ma non si andò oltre la bretella alternativa. Adesso, ad un anno di distanza, nulla è cambiato.
La strada, tra l’altro, è percorsa ogni giorno non solo da pendolari o vacanzieri, ma anche dai mezzi di soccorso che collegano i paesi della Valle dell’Esaro con i pochi presidi ospedalieri disponibili, come Paola o Cetraro, allungando notevolmente i tempi di percorrenza.
Adesso, il timore di tutti è che la situazione possa prolungarsi all’infinito, facendo diventare la bretella alternativa il percorso definitivo. Un problema simile infatti si ebbe sulla stessa arteria più di venti anni fa, quando una galleria mostrò delle infiltrazioni e delle crepe, che portarono l’Anas a chiuderla per motivi di sicurezza. Venne realizzata di fianco alla galleria un percorso alternativo, che aggira la galleria e che sarebbe dovuto servire per il solo tempo necessario alla messa in sicurezza dell’opera danneggiata. Sulla galleria, però, non si lavorò mai: il cantiere non fu mai aperto e la strada alternativa divenne la strada definitiva con buona pace degli utenti costretti ad affrontare una gimkana sull’asfalto.
La superstrada delle terme è inoltre tristemente nota per la tragedia di Manuel Cesta, il motociclista che perse la vita in un incidente stradale dopo aver atteso per oltre un’ora l’arrivo dei soccorsi, che arrivarono in ritardo perché allertati solo quando fu possibile telefonare al 118: grazie alla battaglia della famiglia di Manuel si è riusciti ad ottenere l’installazione delle antenne telefoniche per garantire copertura alla rete mobile in quella strada.