Dopo quelli rivolti all’avvocato Norina Scorza e all’ex candidata al consiglio comunale di Praia a Mare Antonella Melito, oggi il Tirreno cosentino fa registrare un terzo atto intimidatorio in una manciata di ore. Stavolta, vittima dei criminali è finito Angelo “Lillino” Paravati, consigliere di minoranza al Comune di Scalea e capogruppo di “Per Scalea“. Tutte e quattro le ruote della sua auto sono state infilzate con dei chiodi. «Un atto intimidatorio in pena regola – scrivono gli attivisti del suo gruppo politico -, che sarà immediatamente denunciato».

Cosa è accaduto

Ad accorgersi dell’accaduto è stato il meccanico di fiducia di Paravati, da cui si era recato per un controllo alla sua auto, che da qualche giorno “vibrava” eccessivamente. I chiodi avevano fatto da tappo agli pneumatici e non si erano sgonfiati del tutto, ma l’auto aveva pericolosamente perso l’aderenza con l’asfalto. Di qui, il controllo in officina in mattinata che ha portato all’amara scoperta. Molto probabilmente, i malviventi hanno agito di notte, mentre l’auto era parcheggiata sotto casa del consigliere comunale.

Compleanno al veleno

«Qualcuno ha pensato bene di fargli un “regalo” molto personale», hanno scritto sarcasticamente gli attivisti del movimento da lui fondato, perché proprio oggi Angelo Paravati compie sessantaquattro anni. «Il gruppo Per Scalea – si legge ancora – è molto rammaricato per l’episodio, che appartiene a un genere di comportamenti disdicevoli ad ogni livello. Sicuramente, ove all’origine di quest’atto biasimevole vi fossero bassi istinti di avversione al nostro ruolo di minoranza in seno al locale Consiglio comunale, l’intento intimidatorio non coglierebbe affatto nel segno, perché l’impegno per un’opposizione libera ed attenta da parte nostra non subirà alcun allentamento ed, anzi, sarà portato avanti con maggiore energia». Al momento non vi sono sospettati né si conoscono i motivi di tale gesto.