Il proprietario di quel locale notturno non vuole avvalersi di un servizio di security? Pensa di non averne bisogno? «E poi ci mandiamo gli zingari, dai». È il metodo spiccio che la ‘ndrangheta di Cosenza avrebbe adottato per convincere gli imprenditori riottosi a rivolgersi ai fratelli Carmine e Giuseppe Caputo. Sono loro, infatti, i titolari di una ditta di vigilanza che, secondo la Dda di Catanzaro, godeva di una sorta di monopolio nel settore proprio perché in odor di criminalità organizzata.

Il business della sicurezza collegato alla movida, infatti, rappresenta uno dei capitoli centrali dell’inchiesta sulla confederazione dei clan cosentini, e a sostegno della tesi investigativa ci sono alcune intercettazioni telefoniche dal contenuto in apparenza esplicito.  

Una in particolare risale al 6 novembre del 2017 e vede a colloquio lo stesso Giuseppe Caputo con un altro indagato, Francesco Greco, considerato dagli inquirenti come uno degli uomini più vicini al viceboss Roberto Porcaro. Caputo lo mette al corrente del fatto che nel centro città sta per aprire un nuovo locale, ma si mostra pessimista sulla possibilità di chiudere un accordo con il titolare. «Già lo so che mi diranno: non ce n’è bisogno, questo e quell’altro…».

Greco lo rassicura prospettandogli la soluzione «degli zingari», ed è proprio ciò che il suo interlocutore voleva sentirsi dire: «E questo è che poi ti dico, lo possiamo fare? Appena subiscono, subito ci chiama».

Subiscono cosa? E che c’entrano gli zingari? È sempre Greco a chiarire il concetto nel prosieguo della conversazione. «Gli dici [al proprietario del locale] guarda, combinazione neanche a farlo apposta il giorno dopo è successa la lite».

Un metodo già rodato, dal momento che anche nella precedente inchiesta antimafia “Nuova famiglia” erano documentati episodi di risse nei locali notturni di città e provincia, scatenate a orologeria con l’intento di assicurare clienti alla ditta di fiducia della cosca Rango-Abbruzzese. Accadeva nel 2014, e a otto anni di distanza cambiano gli interpreti ma i fatti sono identici a quelli di allora.