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Alla fine del suo mandato nell’estate del 1975 l’allora sindaco, Fausto Lio, consegnò alla città di Cosenza ed ai consiglieri comunali una cartella contenente 5 volumi che riassumevano l’attività amministrativa svolta in quei cinque anni:
- 1. Programma Amministrativo 1970-1975;
- 2. Cinque anni di lavoro- 1970-1975;
- 3. Il Centro Storico di Cosenza;
- 4. Situazione finanziaria del Comune di Cosenza – possibilità di investimento e ipotesi per un piano poliennale;
- 5. Università della Calabria- Incontri e resoconti
L’aver voluto estrapolare dal Resoconto dell’Attività ciò che significava per Cosenza essere riusciti a far partire l’Università della Calabria faceva capire quanto il sindaco della Città e il Consiglio Comunale tutto tenesse a quell’obiettivo e quanto impegno venne profuso per il suo raggiungimento.
Era un traguardo storico per la gioventù calabrese e non casualmente la copertina del volume raffigurava giovani che si incontrano; era un disegno del prof. Cesare Baccelli che per la città aveva disegnato e creato con Benito De Luca le sculture del monumento ai “Caduti sul lavoro” installata in piazza B. Zumbini e “Le colombe della pace” esempio di fecondità tra politica e cultura, allora posizionata nella piazza intitolata a J. F. Kennedy, la piazza dove si incontravano i giovani cosentini e poi spostata in piazza G. Mancini vicino la vecchia Stazione Ferroviaria.

L’impegno del sindaco Fausto Lio per l’assegnazione, secondo quanto previsto nella legge istitutiva n. 442 del 12 marzo 1968 e sulla base del rapporto della Commissione Ermini del 24 luglio 1963 che riconosceva un “carattere prioritario alla fondazione degli Istituti universitari nelle regioni che ne erano prive, avendo l’avvertenza, di costruire un unico centro universitario e di non sparpagliare le diverse facoltà cui si ritenga di dare vita in altrettanti centri”, dell’Università Statale della Calabria a Cosenza e al suo hinterland, mentre a Catanzaro veniva assegnato il Capoluogo di Regione e a Reggio Calabria il Centro Siderurgico che poi venne convertito in Porto di Gioia Tauro.
Quel progetto nasceva dalla convinzione che “l’Università diverrà l’istituzione centrale dei prossimi cento anni per la sua funzione di nuova fonte di innovazione e conoscenza” (Daniel Bell) e con la convinzione che era “necessario instaurare un rapporto Università-Città volto ad integrare ed arricchire le potenzialità operative di questi insiemi inserendo la comunità universitaria nella popolazione cosentina e calabrese come elemento di solidarietà sociale e di elevazione civile” (Fausto Lio) pur senza “compromettere con una prevalenza municipalistica e cittadina, il carattere meridionalistico e forse anche mediterraneo che l’Università calabrese poteva e doveva avere” (Riccardo Misasi).
Nella seduta consiliare del 4 maggio 1971 il Sindaco Fausto Lio fu eletto praticamente all’unanimità (una scheda bianca ed un astenuto, il Sindaco) come rappresentante del Comune di Cosenza in seno al Comitato Tecnico Amministrativo (CTA) dell’Università della Calabria.
L’insediamento del CTA avvenne poi dopo circa tre settimane, il 22 maggio, nella Sala Consiliare di Palazzo dei Bruzi. In quell’occasione il Ministro della Pubblica Istruzione, On. Riccardo Misasi, tenne un discorso nel quale elencava singolarmente i Componenti del Comitato Tecnico Amministrativo: Prof Ugo Carputi, Prof. Gaetano Aliccardo, Prof. Renato Sparacio, Dott. Gaetano Greco Naccarato, Prof. Lucio D’Angiolini, Dott. Ing. Roberto Guiducci, Dott. Enrico Calamita, Ing. Luigi Ciangrossi, Dott. Guido Guidotti e, come componenti non accademici il Dott. Fausto Lio Sindaco di Cosenza, avv. Francesco De Munno Presidente dell’Amministrazione Provinciale, avv. Francesco Martorelli Vice Presidente del Consiglio Regionale, Dott. Salvatore Comes Direttore Generale del Ministero della Pubblica Istruzione.
E proprio per rimarcarne il discorso corale e decisivo, in quell’occasione il Ministro volle elencare anche i nomi del Comitato ordinatore: Prof. Gianfranco Chiara, Prof Carlo Felice Manara e Prof. Alessandro Alberici Quaranta per la Facoltà di Scienze, Matematica, Fisiche naturali; Prof. Rolando Cultrera, Prof. Elio Giangreco e Prof. Ferdinando Gasparini per la Facoltà di Ingegneria; Prof. Paolo Prodi, Prof. Gianfranco Foleno e Prof. Gianvito Resta per la Facoltà di Lettere e Filosofia; Prof. Paolo Silos Labini, Prof. Adriano Vanzetti e Prof. Beniamino Andreatta per la Facoltà di Scienze Economiche e Sociali.

Insomma un lungo elenco di persone di prestigio per la nascita e la costruzione nel Sud, nel profondo Sud, di un’Università moderna e forse anche un po’ utopica per quei tempi sul piano funzionale come pure per l’ idea di residenzialità con la costruzione di un Campus, sorto sul progetto del prof. Gregotti, il primo in Italia per una Università pubblica.
Il 26 ottobre di quello stesso 1971 fu poi presentato, sempre nella Sala Consiliare di Palazzo dei Bruzi, lo Statuto dell’Università con l’introduzione del Prof. Beniamino Andreatta Magnifico Rettore dell’Università, la relazione del Prof. Adriano Vanzetti della Facoltà di di Scienze Economiche e Sociali e l’intervento del Prof. Antonio Guarasci, Presidente della Giunta Regionale della Calabria.
In quelle storiche fasi il Ministro Misasi chiese di «costruire una Università che sappia e possa essere quella che noi abbiamo sognato…un’impresa d’avanguardia …con la solidarietà e la partecipazione convinta delle popolazioni». Fu insomma richiesto entusiasmo per la costruzione di un futuro; al Sindaco di Cosenza Fausto Lio e quindi a tutto il Consiglio Comunale fu riconosciuto dal Prof. Beniamino Andreatta, anche il merito di aver accolto nella Sala Consiliare di Palazzo dei Bruzi, a suggellare lo stretto rapporto fra l’Università e la città, diversi incontri tra i rappresentanti dell’Università e i rappresentanti delle forze politiche, così come nelle ultime riunioni dei Comitati Ordinatori nell’autunno del ’75 al Sindaco venne riconosciuto “entusiasmo e intelligenza di equilibrio” da parte di illustri componenti del Comitato Ordinatore.
Insomma l’Amministrazione Comunale di Cosenza nel suo insieme e tramite il Sindaco partecipò in maniera attiva, appassionata e costruttiva alla nascita di quel progetto che però, come si legge nei Resoconti del testo citato, già dopo pochi anni fu per alcuni versi messo in discussione e alla base di polemiche politiche forse non estranee nel determinismo delle vicende della vita della Città e della Regione di questi ultimi decenni. (Serafino Lio, figlio dell’ex sindaco di Cosenza Fausto Lio)