giovedì,Gennaio 23 2025

Da Rosanna Garofalo ad Alessandro Catanzaro: cosa racconta il pentito Porcaro

L'ex "reggente" del clan "Lanzino-Patitucci", dopo aver parlato dei vertici della 'ndrangheta cosentina, riferisce anche su altri soggetti. E la lista è molto lunga

Da Rosanna Garofalo ad Alessandro Catanzaro: cosa racconta il pentito Porcaro

Dai vertici della ‘ndrangheta cosentina, di cui vi abbiamo parlato in un altro servizio, ai soggetti legati a Roberto Porcaro da rapporti di amicizia e non solo. Il pentito infatti racconta ai magistrati della Dda di Catanzaro quali erano le persone affiliate, secondo quanto di sua conoscenza, e chi non lo era.

Porcaro su Mario “Renato” Piromallo

La seconda parte del suo racconto comincia da Mario “Renato” Piromallo, il quale «è un capo dell’organizzazione criminale e si colloca un gradino sotto Francesco Patitucci e gode di un’ampia capacità decisionale in ordine alle attività delittuosa per conto dell’associazione». Porcaro dice che si tratta di «un associato di grande esperienza che ha scontato una detenzione per un vecchio omicidio ai danni di tale Bruno del Molino e poi ha proseguito il suo percorso nell’associazione sostanzialmente da libero nell’ultimo decennio. Fino a quando sono stato arrestato sapevo che aveva raggiunto la dote della Crociata, pari alla mia dell’epoca, poi non sono a conoscenza se abbia proseguito nei meriti di ‘ndrangheta».

I dissapori con Ariello

Nell’elenco figura anche Salvatore Ariello che «è anche lui un affiliato di vertice dell’organizzazione. L’ho conosciuto intorno al 2009 e già era associato, molto vicino a Gianfranco Bruni ed a Renato Piromallo, del quale è stato sempre stretto collaboratore. Ho avuto con lui stretti rapporti personali e criminali almeno fino al 2014, allorquando ci siamo un po’ allontanati per i dissapori sorti dopo il mio allontanamento da Antonio Illuminato e Massimo D’Elia (dopo l’omicidio Ruffolo). Per quanto a mia conoscenza, fino a prima che io fossi arrestato, Salvatore Ariello aveva ricevuto da Patitucci la dote della Crociata» e lo stesso godrebbe «di grande autonomia decisionale per conto dell’associazione, sia in ambito di estorsioni sia nel traffico di stupefacenti nel quale è molto attivo assieme a Renato Piromallo. Preciso che nell’ultimo periodo Salvatore Ariello aveva un suo gruppo composto da Antonio Illuminato», mentre gli altri nomi, allo stato attuale, sono stati oscurati.

C’è anche Rosanna Garofalo

C’è anche Rosanna Garofalo, ex moglie di Patitucci, nei verbali di Roberto Porcaro. «Per quanto a mia conoscenza mai formalmente affiliata all’organizzazione è in ogni caso sostanzialmente inserita nelle dinamiche dell’associazione, in particolare gestendo i soldi di Francesco Patitucci da destinare ad attività di usura. Infatti, alla Garofalo consegnavo i proventi dell’usura che praticavano assieme; inoltre la Garofalo aveva autonomia decisionale nell’investire soldi in usura allorquando il marito era detenuto al 41 bis e non poteva esprimersi immediatamente sulle attività usuraie per conto dell’associazione, ovviamente a Rosanna Garofalo venivano consegnati i soldi dello stipendio destinato a Francesco Patitucci ed anche a Gianfranco Ruà e ancora Rosanna Garofalo mi portava le imbasciate di Francesco Patitucci dal carcere; appena usciva dai colloqui veniva direttamente a casa anche quando la mettevo in guardia da possibili attenzioni investigative». Secondo Porcaro la sua attività di usura sarebbe dimostrata dalla vicenda che ha riguardato un soggetto «sebbene questa attività di usura interessava più direttamente me e Francesco Patitucci».

L’amicizia con Alessandro Catanzaro

Alessandro Catanzaro e Roberto Porcaro si conoscono da quando erano bambini. «Con lo stesso ho un rapporto di amicizia molto stretto» afferma il pentito. «Non è formalmente affiliato all’organizzazione e non ha ricevuto meriti di ‘ndrangheta. per altro non avendo avuto pregiudizi penali. Tuttavia ha sempre messo a disposizione il suo locale commerciale di parrucchiere per prendermi appuntamenti con terze persone (prevalentemente vittime di reati) e per custodire soldi a me destinati. Mi ha effettivamente concesso la disponibilità dell’appartamento dove poi sono stato rintracciato ed arrestato». E in occasione della sua cattura Roberto Porcaro era in possesso di un telefono criptato Sky Ecc, già “bucato” dalla Dda di Catanzaro nell’ambito del procedimento penale “Gentlemen 2“, contro gli esponenti Abbruzzese e Forastefano di Cassano Ionio.

Il cellulare criptato

Questo cellulare «mi era stato consegnato due o tre mesi prima da un soggetto che abitava a Rende, dove diceva di frequentare l’università, ma originario di San Luca», comune in provincia di Reggio Calabria. «Si tratta di un ragazzo di media altezza, all’incirca di 30 anni, piazzato, biondino con occhi chiari, fidanzato con una ragazza appartenente alla famiglia Romeo di San Luca. Questo ragazzo mi è stato presentato da Michele Di Puppo». E infine: «Preciso che su questo telefono utilizzavo l’account Immortale ma non ho fatto un utilizzo frequente, non essendo molto esperto di tecnologia. Preferivo rifornirmi tramite i classici canali dei Suriano di Amantea».

Su Raimondo, Irillo, Avolio e Patrizio Chiappetta

«Sergio Raimondo è uno storico appartenente alle organizzazioni di Cosenza per essere stato affiliato al clan Perna» e «attualmente è il referente per il gruppo di San Vito, per il quale avvia attività estorsive e provvede alla raccolta dei relativi proventi anche in spartizione con gli altri gruppi come accade per la Fiera di San Giuseppe e per le altre vicende di cui ho parlato». Mentre Giuseppe Irillo, detto “Vecchiareddra“, «è sempre stato a disposizione dell’associazione nonché sempre destinatario dello “stipendio” di 500 euro nei periodo in cui è stato detenuto». Luigi Avolio invece «è un soggetto sicuramente contiguo all’associazione criminale» e «oltre a Francesco Patitucci, è più direttamente vicino a Renato Piromallo e Salvatore Ariello con cui collabora già da vecchia data». Infine, concludendo la seconda parte, «conosco personalmente Patrizio Chiappetta quale nipote di Francesco Patitucci, ma dello stesso non conosco un suo diretto coinvolgimento nell’associazione» (fine seconda parte)

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