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Il finanziere Cosimo De Fazio, insieme all’avvocato Domenico Quaglio, ex amministratore delegato del Cosenza calcio, è il protagonista principale dell’inchiesta coordinata dalla procura distrettuale di Catanzaro. Il gip Sara Merlini, applicando la misura degli arresti domiciliari per De Fazio, Quaglio, Ercole Iorio e Luigi Siciliano, ha valutato tutte le condotte di reato, ritenendo che tra i detective delle Fiamme Gialle e il legale del foro di Cosenza, vi fosse un patto di tipo corruttivo, evidenziato dal fatto che tra De Fazio e Quaglio ci sarebbero stati scambi di denaro.
Ma uno dei dati centrali dell’indagine, che secondo il gip di Catanzaro, confermerebbe l’azione delittuose commesse da De Fazio e gli altri indagati, arriva quando proprio De Fazio, grazie al figlio, scopre di avere un Gps sotto l’auto. A quel punto, capisce di essere pedinato e intercettato. Il gip, sul punto, osserva che il finanziere decide da quel momento di interrompere tutti i contatti con gli indagati.
«Il 13 aprile 2023, dopo che De Fazio ho scoperto di avere un apparato Gps installato sotto la propria autovettura, egli ha interrotto bruscamente i rapporti con Quaglio e con Siciliano», rifiutandosi «per la prima volta di dare seguito alle loro richieste di interrogare il sistema informatico Inps abusivamente». Inoltre, evidenzia il gip Merlini, «De Fazio ha interrotto l’uso della chat segreta di Telegram con Quaglio e ha provveduto a cancellare sul proprio dispositivo mobile e sul proprio pc dell’ufficio molti dati relativi agli accessi abusivi al duplice scopo di disperdere le prove a suo carico e di far apparire che i suoi dispositivi telefonici e informatici erano stati oggetto di attacchi hacker». Una formattazione che De Fazio avrebbe chiesto ai suoi colleghi del Comando Provinciale di Cosenza, ignaro che erano proprio loro in realtà ad averlo messo sotto osservazione.