martedì,Settembre 17 2024

Cosenza, niente scuola per un bimbo disabile. Il Comune non attiva il trasporto speciale

Samuel ha sei anni e rischia di non poter frequentare le lezioni in classe come tutti gli altri. «Ci dicono che devono arrivare i fondi per indire una gara e affidare il servizio - racconta sua mamma - ma il tempo corre e così mio figlio finirà isolato»

Cosenza, niente scuola per un bimbo disabile. Il Comune non attiva il trasporto speciale

«Mio figlio rischia di non andare più a scuola, è terribile». A parlare e Kathia, di Cosenza, mamma di un bimbo di sei anni autistico. Per lei, quella campanella suonata per tutti giovedì scorso tra foto e post sui social, è solo l’inizio di un altro anno molto complicato. Il suo compagno ha ottenuto dei giorni di permesso per poter accompagnare il piccolo Samuel a scuola, ma adesso dovrà rientrare al lavoro e senza un servizio di accompagnamento specializzato nel trasporto disabili, sarà molto dura per tutti.

«È una corsa a ostacoli – ci dice Kathia – le complicazioni non fanno che accumularsi. Il Comune di Cosenza non ha ancora attivato il servizio. Ci dicono che non ci sono soldi, che il Comune è in dissesto, che bisogna attendere fondi e poi indire una gara e procedere con l’affidamento. Ma la scuola è già cominciata e, dati i tempi di tutte queste procedure, il bambino resterà tagliato fuori, noi non possiamo permetterlo. È profondamente ingiusto che accadano cose del genere».

Per legge sono i Comuni a svolgere «i servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con handicap o in situazione di svantaggio», compreso il trasporto scolastico, che è naturalmente gratuito, ma ancora da Palazzo dei bruzi non arrivano segnali incoraggianti.

Samuel da quest’anno è da fiocco blu, prima elementare, ed è iscritto al I circolo di via Roma, nella succursale di via Milelli. Le sue condizioni sono delicate e lo scorso anno, grazie a un affidamento temporaneo del servizio di trasporto due mesi dopo l’inizio delle lezioni, la famiglia Marano era riuscita a tamponare l’emergenza. Adesso, invece, la situazione si è doppiamente ingarbugliata «da un lato c’è il problema del trasporto, dall’altro – racconta mamma Kathia – l’assenza a scuola di un assistente all’igiene personale di bimbi come Samuel, che hanno bisogno di un supporto del genere».

«È una questione di dignità personale, di diritti che non possono essere negati. Samuele deve poter andare a scuola come tutti gli altri bambini. Abbiamo chiesto al Comune di Cosenza di organizzarsi come l’altro anno, affidando in emergenza il servizio a una ditta con un personale che ha trattato Samuel nel migliore dei modi. Purtroppo la sindrome di cui è affetto mio figlio lo rende un soggetto fragile, ma non per questo va isolato e tenuto lontano dagli altri. La scuola è un diritto per tutti, e fino a prova contraria, tutti siamo anche noi».

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