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Un occhio nero e un taglio in prossimità dello zigomo da una parte, una ferita all’orecchio che ha richiesto due punti di sutura dall’altra. Con questo bollettino si è conclusa ieri sera, a Paola, l’ennesima scena di violenza che ha visto come teatro il Pronto Soccorso del nosocomio cittadino.
Erano circa le 21:25, quando una donna in stato d’incoscienza ha fatto il suo ingresso nel reparto che per primo accoglie le emergenze. Circondata da familiari e parenti, la malcapitata è stata immediatamente presa in cura dai sanitari, tra i quali il medico di turno, che preso atto della situazione, ha paventato l’ipotesi di trasferire la paziente in rianimazione.
Tuttavia, per questioni che saranno le indagini a chiarire, tale indicazione non sarebbe piaciuta ad uno degli accompagnatori della donna, che per tutta risposta ha sferrato tre colpi al camice bianco, un pugno in faccia e poi altri due in sequenza. Malgrado la sorpresa, il dottore è riuscito a difendersi, reagendo d’istinto e procurando al suo aggressore una ferita all’altezza del padiglione auricolare.
Ovvio l’immediato intervento delle forze dell’ordine, tra cui una guardia giurata, che messi a calmare gli animi, hanno infine proceduto alla raccolta degli elementi investigativi utili a far luce sull’accaduto.
Fortunatamente la donna giunta in stato di incoscienza si è successivamente ripresa.
Sul fatto è intervenuto, con una nota, il sindacato Uil Fpl che con Robertino Serpa, Luigi Adele e Giuseppe Di Bella, ha stigmatizzato la viltà dell’azione perpetrata ai danni del medico, lamentando «la necessità di una postazione fissa di polizia all’interno dell’ospedale San Francesco di Paola».
Per gli esponenti della sigla che più di ogni altra sta facendosi carico della situazione in cui versa il nosocomio cittadino, oltre alla condanna del gesto, «è opportuno rafforzare i cordoni di sicurezza attorno agli operatori, che non possono convivere con il timore di essere aggrediti mentre svolgono il proprio lavoro».

