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La scintilla, forse, scocca quando Nicola Acri decide di lasciare il mondo della ‘ndrangheta e collaborare con la giustizia. Così, Ciro Nigro, ex “braccio destro” del boss di Rossano, fa la stessa scelta. E inizia a riempire verbali con la Dda di Catanzaro, illustrando le varie dinamiche criminali delle cosche della Sibaritide e non solo.
Come si legge nell’ordinanza cautelare per i due casi di “lupara bianca” di Salvatore Di Cicco e Andrea Sacchetti, gli investigatori sono riusciti a riaprire le indagini grazie al pentimento di Ciro Nigro che prima di “saltare il fosso” aveva lasciato il 41 bis. Ciro Nigro, secondo quanto si apprende, si è sempre dichiarato innocente rispetto all’omicidio di Giorgio Cimino, padre di due collaboratore di giustizia, Giovanni e Antonio.
Il percorso collaborativo di Ciro Nigro oggi sembra dare i primi frutti. Il pentito della Piana di Sibari avrebbe riferito le circostanze, i moventi e il contesto in cui sarebbero maturati gli omicidi di Salvatore Di Cicco e Andrea Sacchetti. Alla Dda di Catanzaro il compito di assemblare il mosaico investigativo e giungere a una prima conclusione, sfociata oggi con l’applicazione di due ordinanze cautelari emesse dal tribunale distrettuale di Catanzaro.