Fusione, Orlandino furioso: «La Regione umilia la sovranità popolare» | VIDEO
Il sindaco di Castrolibero annuncia battaglia politica e legale contro la proposta di legge e invita Occhiuto a non cadere in una "guerra istituzionale"
Un secco no alla fusione con Cosenza e Rende arriva dalla maggioranza che governa Castrolibero. I consiglieri hanno convocato una conferenza stampa per spiegare che la loro non è una posizione preconcetta, contro la fusione. Ma quello che proprio non gli va giù è il metodo. Ogni partecipazione democratica è stata mortificata, dice il sindaco Orlandino Greco. Prima di lui il presidente del consiglio comunale, Angelo Gangi, aveva illustrato i presunti profili di illegittimità costituzionale della proposta di legge, soprattutto alla luce dell’articolo 133 della Costituzione. Richiama Einaudi e Mortati l’avvocato, ma il discorso poi finisce sul piano concreto. Per Gangi la previsione dei 10 milioni di euro annuali che spetterebbero ai comuni che raggiungono i 100mila abitanti è solo una eventualità che dipende dalla consistenza del fondo istituito dallo Stato. Così come è ancora incerto l’ammontare del debito del Comune di Cosenza che dopo due anni ancora non si riesce a certificare. Poi contesta il momento storico in cui cade questa iniziativa, mentre Rende non può esprimere una compiuta volontà politica perchè commissariato.
Orlandino Greco ricorda invece di essere il firmatario, da consigliere regionale, di una proposta di legge sulle fusioni, di aver dato vita all’Unione dei Comuni “Pandosia”. Il tutto per dire che non è pregiudizialmente contro le fusioni magari per salvare qualche poltrona da sindaco o assessore. Per Greco il problema è come è stato costruito l’iter dallo studio di fattibilità che non ha nessuna proiezione futura, alla cancellazione di ogni riferimento alle delibere dei consigli comunali, alla trasformazione del referendum da “obbligatorio” a “consultivo”. Da qui la cancellazione di ogni volontà popolare, caso unico in Italia dove si sono fatte circa 130 fusioni, ma tutte su impulso dei consigli comunali. Qui sta succedendo il contrario con quello che Greco definisce “centralismo della Regione” che di imperio vuole imporre la fusione. Perchè, si chiede Greco, i miei cittadini dovrebbero andare a votare se il referendum è consultivo, Castrolibero ha 9200 abitanti rispetto agli altri 63.000 e soprattutto quali sono i vantaggi per loro da una eventuale fusione?
Per tutti questi motivi Castrolibero annuncia battaglia politica, ma anche giudiziaria fino al ricorso alla Corte Costituzionale qualora dovesse essere approvata la legge in consiglio regionale. Infine l’appello a Roberto Occhiuto a non infilarsi in una vera e propria guerra istituzionale