Tutti gli articoli di Societa
Trentotto chilometri più trentadue, a metà tra sogno e realtà. La statale 106 ionica ridisegnerà le sorti del nordest calabrese alimentando quelle speranze di sviluppo che inesorabilmente passano dalle infrastrutture. Oggi l’alta Sibaritide è già interessata dal più grande cantiere italiano, il terzo megalotto della statale 106 Sibari-Roseto che con i suoi 38 chilometri funge da anello di congiunzione, da corridoio autostradale, tra l’autostrada A2 del Mediterraneo e la dorsale adriatica. Un progetto mastodontico da 1,3 miliardi di euro, i cui lavori – progettati da Anas e realizzati dalla multinazionale Webuild – sono iniziati a maggio 2020 e termineranno puntualmente, come da cronoprogramma, nel 2026 ma i primi 18 chilometri saranno percorribili già nel 2025. Al momento siamo al 62% di progressione di lavori che non si sono mai fermati, nemmeno durante l’emergenza pandemica.
Nonostante il terzo megalotto sia stato progettato ben prima del 2023, non ha subito alcun intoppo di carattere economico perché Anas e Webuild hanno immagazzinato in loco, o in cantieri dislocati varie parti d’Italia, i materiali necessari. Si diceva che è la più grande opera pubblica in fase di realizzazione nel nostro Paese. Si estende per 38 chilometri e si compone di 39 sotto-cantieri che lavorano contemporaneamente lungo il tracciato: la prima parte si sviluppa pressoché in pianura – per circa 18 chilometri – dall’innesto con la statale 534 all’altezza di Doria, dove inizia la quattro corsie, fino al torrente Saraceno, spartiacque tra i comuni di Villapiana – comune in cui è insediato il campo base – e Trebisacce.
Da quel punto il terzo megalotto si inerpica a monte, superando Trebisacce, fino a raggiungere Roseto Capo Spulico, nei pressi del castello federiciano, dove si collega alla statale 106 già ammodernata a quattro corsie in direzione Basilicata e Puglia. Sono previste 14 gallerie – 2 naturali e 12 artificiali – per un’estensione di circa 20 chilometri, 15 viadotti lunghi complessivamente 14 chilometri con un’altezza massima di 40 metri ed una campata di 120. In totale saranno quattro gli svincoli: Sibari, Francavilla-Cerchiara, Trebisacce e Roseto) con innesti diretti sul vecchio tracciato della Statale 106. Dall’inizio dei lavori all’entrata in esercizio dell’infrastruttura saranno impegnate circa 4 mila persone, la metà del posto.
La Sibari-Rossano
Fin qui, insomma, un’opera che vedrà la luce tra il 2025 e il 2026. Resta da realizzare la Sibari-Rossano, la tratta di statale 106 che si sviluppa a sud dell’innesto sulla 534 di Firmo – che conduce all’autostrada – e la città di Corigliano Rossano. L’infrastruttura al servizio della terza città più popolosa della regione – per decenni scientemente penalizzata dalle politiche miopi attuate dalla Regione Calabria – è già dotata di copertura finanziaria, i famosi tre miliardi “intercettati” dall’amministrazione regionale per la statale 106. Costerà circa un miliardo di euro ed è alla fase conclusiva, ovvero all’ultima conferenza dei servizi che si terrà il prossimo 13 giugno a Catanzaro.
Se tutti gli attori in campo, la Regione – che ha già approvato la valutazione di impatto ambientale dell’opera – i comuni di Corigliano Rossano e Cassano daranno il loro visto definitivo, è presumibile che pubblicata la gara d’appalto i lavori potrebbero iniziare nella primavera 2025 per concludersi nel 2029. I pareri dei comuni, però, non sono vincolanti, come spiegato dai vertici di Anas, perché, banalmente, la «strada da qualche parte deve pur passare». Questo perché in queste ultime settimane sono state sollevate molte critiche a causa del viadotto che supera lo scalo di Corigliano. Un rilevato di quella portata, che passerà a tra lo scalo, appunto, e Schiavonea, un po’ come accade già oggi con il tracciato attuale, è stato aspramente contestato da cittadini e associazioni, molti dei quali hanno prodotto delle osservazioni con cui si chiedeva una galleria artificiale sotterranea bocciata da Anas per questioni idrauliche.
L’opera
I 32 chilometri da realizzare saranno funzionali al completamento dell’itinerario viario Taranto – Reggio Calabria. Secondo i calcoli di Anas saranno percorsi da circa 21mila veicoli giornalieri. Il progetto prevede due lotti che saranno realizzati partendo dall’esterno per poi congiungersi a metà strada, all’altezza dello svincolo di Corigliano ovest. Si tratta di un nuovo asse stradale di categoria “B”, quindi due carreggiate per senso di marcia a quattro corsie. In totale gli svincoli saranno 10: (partendo da sud): Oliveto Longo, Rossano est, Rossano ovest, Rossano area industriale, Ospedale della Sibaritide, Corigliano est, Corigliano ovest, Corigliano Area industriale, Cantinella-Sibari, innesto con la 534 ed il terzo megalotto. L’infrastruttura supererà Corigliano, come accennato, con un viadotto “trasparente” e Rossano con una galleria artificiale sotterranea, simile a quella che oggi bypassa Scanzano Ionico.