A Rende prima le nuove elezioni e poi la città unica? Ecco la data presunta delle Comunali
A norma di legge si potrà tornare a votare per eleggere il sindaco e il consiglio comunale in una finestra temporale compresa tra il 15 ottobre ed il 15 dicembre prossimo
Il Comune di Rende è stato sciolto per infiltrazioni mafiose con Decreto del Presidente della Repubblica del 28 giugno 2023, in seguito alla deliberazione approvata il giorno prima dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. La data è dirimente: la legge infatti dispone il commissariamento dell’amministrazione per una durata di 18 mesi. Per cui questa fase, per così dire, di traghettamento, cesserà il 28 dicembre 2024. Tenere il conto delle date è dirimente per tentare di raccapezzarsi nel nebuloso destino del municipio del Campagnano e capire, sulla base dei tempi tecnici, se vi sarà spazio per un ritorno alle urne oppure se, nella più estrema delle ipotesi, Rende cesserà di esistere prima di poter eleggere un nuovo sindaco, dopo la parentesi delle gestione straordinaria.
Testi normativi
Poiché il commissariamento cessa il 28 dicembre, sia pure per pochi giorni la casistica rientra tra quelle previste dall’articolo 143 comma 10 del Testo unico sugli Enti Locali che testualmente recita: «Nel caso in cui la scadenza della durata dello scioglimento cada nel secondo semestre dell’anno, le elezioni si svolgono in un turno straordinario da tenersi in una domenica compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre. La data delle elezioni è fissata ai sensi dell’articolo 3 della citata legge n. 182 del 1991 (ovvero non oltre il 55mo giorno precedente la data prescelta), e successive modificazioni».
Rende torna al voto, la data presunta
Significa che, sulla base del quadro attuale, a norma di legge a Rende si potrà tornare a votare per eleggere il sindaco e il consiglio comunale in una finestra temporale compresa tra il 15 ottobre ed il 15 dicembre prossimo. Il turno straordinario dovrà essere convocato con decreto del Ministro dell’Interno, che riguarderà anche altri comuni italiani nelle stesse condizioni. Questo decreto dovrà essere adottato entro il 25 agosto, se si dovesse scegliere come data del voto la prima domenica utile, vale a dire quella del 20 ottobre, e al massimo entro il 21 ottobre se si dovesse scegliere l’ultima data utile, cioè il 15 dicembre.
Prima il nuovo sindaco, poi la città unica…
Lo scenario però si presta a numerose variabili. In primo luogo all’esito del ricorso, già discusso davanti ai giudici amministrativi, presentato dal sindaco decaduto Marcello Manna, per ottenere l’annullamento del decreto di scioglimento. L’eventuale accoglimento non riporterebbe il penalista alla guida del Comune: il pronunciamento infatti è atteso per il 18 dicembre, mentre il mandato è comunque già scaduto. Diversamente Manna sarebbe ritornato in carica.
C’è poi la vicenda della legge regionale per la fusione tra Rende, Cosenza e Castrolibero; nel mese di luglio la proposta, sottoscritta, tra gli altri, da Luciana De Francesco, Pierluigi Caputo e Giuseppe Graziano, approderà al vaglio dell’assemblea di Palazzo Campanella per l’approvazione. Subito dopo si procederà all’indizione del referendum consultivo. Il rischio è che il referendum stesso possa sovrapporsi alle elezioni amministrative. Perché, anche ammesso che dal Viminale si scelga come data per le elezioni proprio il 15 dicembre, ovvero l’ultima data utile, ma altamente improbabile perché costringerebbe a fissare gli eventuali ballottaggi per il 29 dicembre, i comizi elettorali dovrebbero essere convocati entro il 31 ottobre. Ragionevolmente però, il turno straordinario dovrebbe svolgersi il 10 o il 17 novembre, quindi si avrà la convocazione dei comizi elettorali tra il 26 settembre ed il 3 ottobre.
Elezioni Comunali a Rende salvo proroghe
In autunno dunque, i cittadini rendesi potrebbero trovarsi nella condizione di dover contestualmente votare per eleggere la nuova amministrazione e per scegliere pure in merito alla fusione che comporterebbe lo scioglimento, anzi, l’estinzione dell’amministrazione stessa. A meno che non venga disposta la proroga di ulteriori sei mesi del commissariamento, da adottarsi con provvedimento motivato, entro i cinquanta giorni precedenti la scadenza del 28 dicembre, e quindi entro l’8 novembre. Il voto amministrativo sarebbe così rimandato alla primavera 2025. Sempre che non si arrivi prima a completare l’iter della fusione.