Caruso: «Elezioni a Rende dopo la primavera? Potrebbero essere per la città unica…» | VIDEO
Il sindaco di Cosenza tiene alta la guardia su quanto avviene oltre Campagnano e affonda il colpo sul documento votato in Regione che rimanda al 2027 la fusione: «Una farsa, non ha senso politico e legale»
«Se si dovesse andare ad elezioni a Rende dopo la prossima primavera, si potrebbe anche verificare un condizionamento del percorso individuato per la città unica. Quindi si potrebbe pensare alla soluzione di un voto unico per il nuovo centro di governo. Ma sarebbe un tradimento di quanto detto nell’assise regionale». Franz Caruso tiene alta la guardia e non si fida degli scenari che si prospettano dall’altra parte del Campagnano. Il Viminale ha inserito il comune più prossimo a Cosenza tra quelli che potrebbero eleggere il primo cittadino entro la fine del 2024, ma si tratta di un atto dovuto. Qualcosa di formale, considerato che il 28 dicembre scadrebbe il mandato della triade commissariale. In base alla relazione consegnata alla Prefettura, il Ministero dell’Interno deciderà o meno se prorogare la bonifica dell’Ente di atri sei mesi.
Caruso tra elezioni a Rende e città unica
«Se dobbiamo dare credito all’ordine del giorno approvato a fine luglio in Consiglio regionale, la possibilità che a Rende si torni ad elezioni non dovrebbe intaccare il cronoprogramma stabilito» continua il sindaco di Cosenza, che poi fa riferimento al documento prodotto dal gruppo consiliare del PD. Come noto, questo prevede lo scioglimento delle tre amministrazioni soltanto nel 2027. «Nel documento si prende atto della necessità di avere più tempo a disposizione e che serve una maggiore condivisione – dice -. Anche perché le motivazioni votate prevedono un percorso comune per giungere alla città unica, così da apportare vantaggi alla cittadinanza e non per piazzare soltanto qualche bandierina sul territorio».
Franz Caruso poi affonda il colpo e lo fa senza girare intorno all’argomento. «Io continuo a pensare che sia una farsa e una truffa anche quel documento – taglia corto -. Se si voleva dare un senso politico e legale a quell’atto bisognava modificare la legge istitutiva del referendum che prevede invece lo scioglimento dei comuni a febbraio 2025». Parole dure che sono un corposo antipasto di quanto potrebbe registrarsi mercoledì 25 settembre alla Provincia di Cosenza. Alle 18 è in programma un’iniziativa organizzata dai consiglieri regionali del Pd, Mimmo Bevacqua e Franco Iacucci, proprio sul tema della città unica. Tra gli altri, parteciperà proprio il sindaco di Cosenza oltre a quello di Corigliano Rossano Flavio Stasi che porterà la sua esperienza.
Tre i ricorsi contro l’indizione del referendum
A prescindere dalle elezioni di Rende, sono tre i ricorsi in essere. Franz Caruso e la giunta di Palazzo dei Bruzi hanno conferito incarico agli avvocati Angelo Piazza e Renato Rolli al fine di inoltrare ricorso avverso la legge regionale che autorizza il presidente della giunta regionale ad indire il referendum consultivo per la fusione dei comuni di Cosenza, Castrolibero e Rende.
A Castrolibero il sindaco Orlandino Greco e la sua squadra di governo hanno dato incarico legale congiunto agli avvocati Gianluca Maria Esposito e Alfonso Celotto. Il Comune ritiene che la legge omnibus che nell’estate del 2023 ha levato l’atto di impulso ai consigli comunali per l’indizione del referendum, violi i principi di autonomia locale. Non solo, perché è del parere che quella legge approvata in Regione violi anche i principi di sovranità popolare.
Infine, ma solo in ordine temporale, è notizia di qualche giorno fa che il Comitato popolare di Rende, con a capo Sandro Principe e Mimmo Talarico, ha dato mandato di difendere l’autonomia dei municipi ad Alfredo Gualtieri, del Foro di Catanzaro e Presidente della Camera Amministrativa Distrettuale, e a Fabio Liparoti, del Foro di Cosenza.