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William Pastorello è morto a Cosenza all’età di 36 anni il 24 settembre scorso, presso l’ospedale civile dell’Annunziata, dopo un ricovero durato 19 giorni. William, come racconta l’avvocato Osvaldo Rocca che ha reso pubblica la storia, si era rivolto al nosocomio bruzio in seguito a un malore: qui gli era stata diagnosticata una “calcolosi della colecisti” ma, purtroppo, scrive il legale nella lettera inviata alla redazione di Cosenza Channel, sarebbero sopraggiunte problematiche di altra natura, così come annotato dai sanitari sul diario clinico del ragazzo: aritmia, pancreatite, broncopolmonite e iperpirressia. Un quadro talmente compromesso ,da aver reso necessario, prosegue il resoconto dell’avvocato Rocca, il ricorso alla dialisi.
«Purtroppo, prosegue il racconto dell’avvocato Rocca, nel diario clinico di William sono state inserite informazioni poco comprensibili: ad esempio, un giorno si parla di “condizioni gravissime e di iperpiressia” e la mattina seguente “parametri nella norma, paziente sveglio e lucido”. Adesso, toccherà ai medici legali e alla magistratura fare chiarezza sul perché si sia arrivati al più drammatico degli esiti».
I genitori di William, infatti, hanno deciso di denunziare quanto accaduto all’Annunziata, considerato che, come attestato dalla diagnosi iniziale, il povero ragazzo era stato ricoverato soltanto per una semplice calcolosi della colecisti.
A seguito della denuncia, il pubblico ministero Frascino ha aperto un fascicolo contro ignoti, acquisito agli atti la cartella clinica di William Pastorello e disposto l’esame autoptico, eseguito dai medici legali Berardo Silvio Cavalcanti, Vannio Vercillo e Roberto Calabria nei giorni scorsi.
«La famiglia Pastorello, conclude nella sua missiva l’avvocato Rocca, ha piena fiducia nel lavoro della magistratura che, ne siamo convinti, farà chiarezza sulle cause che hanno portato al decesso di William. Non si può morire a 36 anni, dopo un ricovero per colecisti, non si può morire dopo 19 giorni di ricovero, non si può morire in un ospedale dove ci si affida alle cure dei medici. William era un ragazzo solare, disponibile, un fratello ed un figlio amorevole…il passato non era stato tenero con lui, ma William ha avuto la forza di rialzarsi e costruirsi la propria vita daccapo. Questa morte lascia un vuoto incolmabile nel padre e nella madre, nei cuori di Jessica e Michael per i quali William era il fratellone ed una presenza costante. Mancherai a loro ed a chi ti ha conosciuto».

