Sul Tirreno cosentino la mano della ‘Ndrangheta sul gaming online. Numeri allarmanti
I dati mostruosi nei piccoli comuni dove il business vale il bilancio comunale. L'azzardo virtuale prolifera nei luoghi delle vacanze. Ecco perché nel settore conviene (anche) a chi vuole rimettere in circolo denaro sporco
Numeri mostruosi per il gaming online anche sul Tirreno cosentino dove la mano della ‘Ndrangheta è più che un sospetto. Il report di Federconsumatori sul gioco d’azzardo online fotografa la situazione ed evidenzia ombre su un business che prolifera nelle aree a più alta infiltrazione criminale e si lega – è una delle ipotesi – al “nero” del turismo. La Calabria mostra di appartenere a entrambi gli ambiti. Con alcuni centri che spiccano per dati che sembrano impossibili.
I numeri del rapporto Federconsumatori sono il punto di partenza per un’analisi che non può fermarsi alla ludopatia. La diffusione dell’azzardo online nei piccoli comuni italiani (tra 2mila e 10mila abitanti) ha aspetti paurosi e apre a domande inquietanti sul legame tra questo fenomeno e il riciclaggio di denaro sporco.
Gaming on line sul Tirreno cosentino: il business muove 35 milioni a Praia
Altri dati monstre: a Praia a Mare (raccolta pro capite: 7. 500 euro) il mercato dell’azzardo online muove più di 35 milioni di euro. Il business a Ricadi vale 22,8 milioni (6. 200 euro per abitante); San Lorenzo del Vallo (6. 100 euro pro capite) quasi 14 milioni; a San Luca 13,5 milioni; a Lungro (dove si spendono 5. 800 euro pro capite) più di 9, per fermarci ai centri in cui la quota pro capite di “investimento” sul gioco online è più elevata.
Le località turistiche regine dell’azzardo online: l’ipotesi di Federconsumatori
C’è un altro aspetto che spicca nella raccolta dati di Federconsumatori.
Che si chiede: esiste un intreccio tra azzardo online e turismo? Di sicuro nella costruzione del rapporto è emersa «una anomala presenza di piccole città a economia turistica». Vistoso il dato di Capri, «che nel 2022 era già ai primissimi posti, con 7. 913 euro pro capite, che salgono a 9. 503 nel 2023». E poi altre città di mare e alcuni paesi che si affacciano sul Lago di Garda e sul Lago di Como. Nel report si avanza un’ipotesi: «L’ipotesi che si può avanzare è che una parte del ricavato dell’economia turistica, in particolare la vasta area di irregolarità di questo settore, venga riciclata nell’azzardo online».
E in Calabria cosa accade? L’ipotesi di questo “filone turistico” trova qualche conferma tra i nomi dei piccoli centri più esposti: Praia a Mare, Ricadi, Belvedere Marittimo, San Lucido, Diamante, Tropea, Cetraro sono comuni in cui il turismo è il motore trainante dell’economia. Anche qui ci “salti nella spesa pro capite tra il 2022 e il 2023 anche se meno vistosi che nei comuni settentrionali. Praia a Mare passa da 4mila a 7.500 euro; Belvedere da 3mila a 5.100 euro; Ricadi da 5. 700 a 6. 200; Diamante da 3. 600 a 4. 300 euro; Cetraro da 3. 700 a 4. 200. Per Tropea e San Lucido si sono registrate leggere diminuzioni.