martedì,Gennaio 14 2025

Principe: «Alla fine “quattro gatti” hanno battuto gli Occhiuto. Ora Roberto dica ai suoi di fermarsi». E sulle Comunali…

L'ex parlamentare ha rinforzato la sua leadership anche in ottica comunali a Rende: «Non voglio pensare che il centrodestra porti avanti una legge bocciata dalla gente»

Principe: «Alla fine “quattro gatti” hanno battuto gli Occhiuto. Ora Roberto dica ai suoi di fermarsi». E sulle Comunali…

Sandro Principe incassa un risultato che definisce «eclatante». La temperatura registrata nella sede della Federazione Riformista di Rende cozzava con quella, rigida, che invece c’era fuori. L’ex parlamentare ha guidato la battaglia del Comitato del No alla città unica e inevitabilmente si pone, fin da oggi, come la figura attorno alla quale si catalizzeranno le forze del centrosinistra per le elezioni comunali della prossima primavera. Se su questo argomento glissa («vediamo che vestito indosserò»), non lo fa sul referendum dove parla con la consueta ironia di «quattro gatti che hanno battuto i fratelli Occhiuto e un centrodestra che non rispetta i principi democratici».

«Dispiace per il Pd e Sinistra Italiana – ha aggiunto durante la diretta del nostro speciale andata in onda ieri sera – perché era l’occasione per lanciare un messaggio comune ed opporsi ad una legge che non avrebbe portato nulla di buono. Io sono riformista da sempre, ma questa non era certo una riforma per i cittadini. Sono pronto, per il futuro, a dare il mio contributo alle altre forze di centrosinistra senza nulla pretendere, così da mettere in piedi un progetto per lo sviluppo della Calabria». «Dobbiamo dire chiaramente come la pensiamo sulla Sanità, sui Trasporti e sull’Innovazione, cosa alla quale i rettori dovrebbero pensare maggiormente senza fare autogol politici» ha quindi evidenziato indirizzando un sms all’Unical. 

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Principe e il messaggio ad Occhiuto dopo il referendum sulla città unica

«Adesso vorrei leggere una dichiarazione di responsabilità del presidente Occhiuto – ha affermato poi l’ex sindaco di Rende Principe dopo il referendum -. Mi auguro che dica ai suoi di fermarsi e di ripartire. Non voglio nemmeno lontanamente immaginare, infatti, che i consiglieri di centrodestra perseverino nel portare avanti la legge di fusione. Occhiuto spero non sia preso dalla sindrome “dell’uomo solo al comando” e auspico che, essendo ancora molto giovane, non sia stato colto da siffatta patologia. La città unica facciamola tutti insieme unendo i servizi, non come nel caso della metropolitana leggera che è stata fatta deragliare dalla sua parte politica. Sperimentiamo, valutiamo e determiniamoci». 

La chiosa è sul futuro di Rende. «Vedo i commissari sordi, ma non posso suggerire loro una visita all’otorino. La città è allo sbando, in occasione del referendum cittadini appartenenti ad una sezione sono stati indirizzati verso un’altra. C’è confusione in tutti i servizi, ecco perché vorrei ammonirli – ha concluso Sandro Principe -. Ho letto che i sei mesi di proroga serviranno a Giuffrè, Correale e Albertini per la programmazione urbanistica, ma è l’atto di programmazione più importante di una comunità che spetta a consiglieri eletti democraticamente e non certo a burocrati, seppur apprezzati, inviati dal Ministro dell’Interno. Sarebbe una cosa molto grave, sarebbe un disegno folle e da verificare sotto l’aspetto giuridico».

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