lunedì,Gennaio 13 2025

Referendum città unica, scontro in diretta su LaC fra Vittorio Pecoraro e Orlandino Greco | VIDEO

Sul no al referendum lo scontro in diretta durante lo speciale di Cosenza Channel fra il sindaco di Castrolibero e il segretario dem, Vittorio Pecoraro. Punzecchiature e attacchi frontali, strascichi del voto

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No al Referendum, no alla città unica. Le popolazioni di Cosenza, Rende e Castrolibero si sono espresse. Non al completo, secondo i dati, visto che la percentuale di votanti è stata del 26%. Il che comporta un astensionismo del 74%, con picchi dell’80% a Cosenza. Da qui parte, per l’analisi della sconfitta, il PD di Cosenza. Come spiega Giacomo Mancini, coordinatore dei dem per il Sì, ai nostri microfoni durante la diretta elettorale di ieri sera. «A Cosenza hanno stravinto i sì, a Rende e Castrolibero i no. A far pendere il piatto della bilancia è l’affluenza, visto che gli elettori di Cosenza si sono recati con una percentuale bassa alle urne rispetto alle altre due comunità».

Referendum città unica, gli attacchi prima dello scontro

«Gli unici a festeggiare sono coloro i quali amministrano altri territori in questa vasta provincia, territori in cui la fusione è diventata realtà tempo fa e adesso amministrano una città grande in provincia di Cosenza». Un riferimento, neanche troppo velato, a Flavio Stasi, con accenni anche di visione per così dire occhiutiana, pur senza mai esplicitarli. Poi l’attacco al centrodestra e agli avversari del no. «Da parte del centrodestra non c’è stata condivisione, c’è stata solo una campagna elettorale violenta. A Rende le tre coalizioni che si affrontavano alle elezioni sono andate compatte sul no». E a proposito di Rende, non sono sfuggite al segretario dem Pecoraro le dichiarazioni di Sandro Principe al nostro network, con l’ex sindaco dichiaratosi deluso dalle posizioni del centrosinistra vicine a quelle degli avversari politici.

Pecoraro: «Nessuno a braccetto col centrodestra». Poi lo scontro con Greco

«Nessuno è andato a braccetto con il centrodestra, abbiamo avuto tutta la politica rendese per il no, noi abbiamo valutato una scelta nel merito e abbiamo deciso di appoggiare il sì. Ovviamente il popolo è sovrano ed è ovvio che Cosenza non si possa fondere da sola». Fin qui l’intervento di Pecoraro, che poi si chiede se il no al referendum sia una vittoria per il metodo o per il merito. Da qui l’intervento di Orlandino Greco, sindaco di Castrolibero, presente in studio. «C‘è una delibera del Consiglio Comunale di Cosenza che dice “no” alla fusione. Ora voglio capire perché il Partito Democratico è stato folgorato sulla strada di chissà quale equilibrio non voglio dire di potere, però…». Un’accusa alla quale Pecoraro non sta. «Non si permetta di parlare di equilibri di potere, sindaco, non sono io l’amministratore dei due». E via al confronto.

Referendum città unica, lo scontro fra Pecoraro e Greco

Il segretario dem interviene e Greco risponde. «Segretario, mi spiega perché il consiglio comunale ha detto no e voi siete andati sul sì? Non è un atto qualsiasi, è un atto politico!». Replica Pecoraro. «Noi eravamo per il sì anche a Corigliano-Rossano e lo eravamo dall’inizio, lei non può parlare di equilibrio di potere». «E come lo vuole chiamare, segretario?», replica Greco, che poi aggiunge: «Quando si pronuncia un consiglio comunale è un atto sacro che non si può negare». Il confronto poi si sposta sul lato politico, con Pecoraro che attacca. «Sindaco, ma lei è di centrodestra o centrosinistra? Non l’abbiamo mai capito». Pronta la replica di Greco. «La sa qual è la differenza? Io faccio valutazioni di principio, per me centrosinistra e centrodestra sono solo esercitazioni filosofiche». Un confronto politico e forse anche personale. «Avete mobilitato tutti – prosegue Greco – dalle associazioni di categoria ai partiti, eppure avete perso e avete portato a votare solo 10mila persone. Ma chi vuole la fusione?». Replica Pecoraro. «Lei ha vinto, noi rispettiamo il voto popolare. Ma lei non era a favore della fusione?». «Certo, e lo rivendico, ma qua l’errore è stato il metodo – continua Greco – e infatti questa per voi è stata una Caporetto». Uno scontro al veleno, fra punzecchiature e veri e propri attacchi frontali. Sono gli strascichi di un voto che ha visto vincitori e vinti ben definiti.

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