Il sangue trovato sulle statue lacrimanti della Madonna di Trevignano, al centro delle vicende legate a Gisella Cardia, è umano. Questo è il risultato, ancora non ufficiale, ma comunicato in diretta TV dalla genetista forense Marina Baldi durante la trasmissione Storie Italiane su Rai 1. La dottoressa ha spiegato che i campionamenti effettuati dal professor Emiliano Giardina riguardano le macchie di sangue presenti nella zona perioculare della statuetta analizzata. “Il sangue risulta essere umano, ma non è possibile stabilire in che modo sia stato applicato”, ha chiarito Baldi.

Le analisi, svolte presso la Fondazione Santa Lucia di Roma, rientrano nell’incidente probatorio richiesto dagli avvocati di Gisella Cardia. I risultati completi saranno disponibili ai primi di gennaio 2025. Gli esami hanno coinvolto diversi oggetti religiosi sequestrati nell’ambito di un’indagine per truffa aggravata in concorso condotta dalla Procura di Civitavecchia, legata alle donazioni e agli incontri di preghiera organizzati dalla Cardia a Trevignano Romano.

Oltre al sangue, sono state analizzate anche tracce di sostanze oleose presenti su alcuni oggetti religiosi, ma senza rilevare DNA umano. “Si tratta di un olio profumato”, ha spiegato Baldi.

Gli avvocati della Cardia, Solange Marchignoli e Giuseppe Marazzita, hanno sottolineato che un aspetto fondamentale rimane ancora da chiarire: “Vogliamo sapere se il sangue appartiene a una sola persona o se si tratta di un campione misto, e capire, tramite il confronto con le banche dati nazionali, a chi appartenga il DNA e se sia maschile o femminile”.

Secondo la Marchignoli, il momento della TAC sulla statua della Madonna è stato particolarmente carico di emozione: “In quella sala c’era un silenzio tangibile, un clima di profondo rispetto, al di là delle idee personali”.