Tutti gli articoli di Ambiente
PHOTO
Per la prima volta, il Club Alpino Italiano (Cai) ha avuto accesso ad un istituto penitenziario per trasmettere istanze ambientaliste, un’iniziativa molto rilevante sul piano rieducativo-trattamentale, che pone la casa circondariale di Paola all’avanguardia nell’ambito del reinserimento di quanti stanno scontando una pena.
«Camminare per conoscere, conoscere per amare e amare per proteggere». Presentandosi con questo motto, il Cai ha fatto visita ai detenuti della casa circondariale di Paola, dando avvio di una serie di iniziative volte alla sensibilizzazione necessaria a rieducare gli ospiti della struttura al rispetto per la natura e alle buone pratiche da seguire una volta tornati in libertà.
«Far conoscere quello che abbiamo intorno a noi. Solo nella nostra Calabria – ha detto Roberto Mele a nome del Cai – ci sono dei paradisi terresti. Sono posti spettacolari, a un passo da casa, che magari non conosciamo per pigrizia. Eppure basterebbe una passeggiata in una faggeta o una pineta, per rendersi conto di quanto sia facile entrare in sintonia col nostro ambiente. Senza particolari sforzi – ha proseguito Mele – ognuno è messo in condizione di comprendere quanto sia necessario un approccio diverso a tutto ciò che ci circonda, quanto sia doveroso il rispetto per l’ecosistema in cui viviamo. Una passeggiata, niente di più facile per capire quanto sia opportuna l’armonia, che ispira il senso civico dal quale trarre spunto per maturare la determinazione necessaria a proteggere e preservare. Tutti sentimenti che, trasmetterli ai detenuti – ha concluso a nome del Cai – in questa sede, oggi, a Paola, mi emozionano molto più del solito».
Sulla necessità di ripristinare i cardini della sensibilità che occorre per riconoscere il bello, si è espressa anche la direttrice della casa circondariale paolana, Emilia Boccagna. «Da tempo, in questo istituto, sono in corso una serie di iniziative – ha detto la funzionaria ministeriale – improntate a saldare il filo che lega la società esterna a quanti stanno scontando una pena che prevede la detenzione inframuraria. Ultimo di una serie che prevediamo di allungare ulteriormente, l’appuntamento odierno rappresenta il coronamento di un impegno che i detenuti hanno già mostrato di sapersi assumere, contribuendo volontariamente a varie iniziative di carattere ambientalista».
All’incontro hanno preso parte anche la presidente regionale della Tam (Tutela Ambiente Montano), Mariuccia Papa, e Luigi Patitucci, accompagnatore di escursioni per conto del Cai, intervenuti sul palco per rendere tangibili le “visioni” proiettate sullo schermo.