«Oggi siamo qui per far arrivare il nostro “no” a chi dovrà rilasciare nei prossimi giorni l’autorizzazione integrata ambientale». Sono le parole del sindaco di Tortora, Toni Iorio, che questa mattina è sceso in piazza Stella Maris insieme ai colleghi del comprensorio e a centinaia di cittadini e studenti per dire no alla riapertura dell’impianto di smaltimento dei rifiuti, pericolosi e non, di San Sago. Nei prossimi giorni, si terrà la conferenza dei servizi indetta dal Dipartimento Territorio e Ambiente della Regione Calabria e l’imponente struttura potrebbe nuovamente ottenere le autorizzazioni per la ripresa delle attività, dopo un lungo periodo di stop. L’impianto sorge in un’area montana che segna il confine calabro lucano a ridosso del fiume Noce, nel cuore della dell’omonima valle, considerata di interesse comunitario. Attivisti e ambientalisti contestano il possibile rischio di inquinamento ambientale, ipotesi più volte formulata negli anni passati, tanto da diventare oggetto di un’annosa inchiesta giudiziaria, conclusasi con assoluzioni per tutti gli indagati e qualche prescrizione.

Grande partecipazione

Alla manifestazione di questa mattina hanno preso parte istituzioni, cittadini e studenti provenienti da tre regioni: Calabria, Basilicata e Campania. Benché l’impianto sorga nei comuni di Tortora e Lauria, quest’ultimo in provincia di Potenza, la lotta per la tutela dell’ambiente ha coinvolto decine di cittadine dell’alto Tirreno cosentino e della bassa Lucania bagnate dal Mar Tirreno, in cui il fiume Noce arresta la sua corsa. Tantissimi sono stati anche gli studenti, arrivati a Tortora in pullman. Alcuni sono arrivati finanche da Sapri, in provincia di Salerno, che fa parte del suggestivo golfo di Policastro.

L’unione tra associazioni e istituzioni

L’evento ha ottenuto l’appoggio e il sostegno di decine di sigle ambientaliste. In piazza è sceso anche il comitato a difesa del fiume Noce, nato ormai dodici anni fa. «A nostro avviso – ha detto il portavoce Giuseppe Della Guardia – quell’impianto lì non ci doveva e non ci deve essere, a maggior ragione oggi, perché abbiamo il problema delle esondazioni e degli effetti climatici estremi». Dello stesso parere è il sindaco di Lauria, Gianni Pittella: «Non ha senso immaginare di aprire un impianto di smaltimento di rifiuti pericolosi nell’area di San Sago, cioè in un’area di interesse comunitario, a pochi chilometri da uno dei tratti più belli della costa tirrenica». «La questione di San Sago – ha fatto eco il sindaco di Praia a Mare, Antonino De Lorenzo – è una brutta pagina di storia di questo territorio, che speriamo si evolva nel migliore dei modi, anche con una eventuale delocalizzazione. Ma sicuramente quell’impianto non deve stare lì».